“Le richieste di pizzo sono riprese, bisogna denunciare”, Legname: “Non si abbia paura”

 
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Salvino Legname

Gela. Denunciare per non ritornare indietro. Anche a seguito della vicenda emersa ieri con l’operazione della Dda nissena e i relativi arresti per tentata estorsione a danno del titolare di una rivendita di fiori, l’associazione antiracket lancia un ulteriore appello. “L’associazione antiracket, visti i fatti che stanno accadendo nella nostra città, invita la cittadinanza, i commercianti e gli imprenditori a rifiutarsi di pagare il pizzo. Purtroppo, in pochi mesi sono già avvenuti tre incendi a tre attività commerciali, diverse rapine e adesso assistiamo ad un atto punitivo nei confronti di valorosi commercianti che si sono opposti al pagamento del pizzo. Quindi, a questo punto oso pensare che in città è ricominciata alla grande l’attività di imposizione della messa a posto. Gentaglia senza cervello – dice il presidente Salvino Legname – vorrebbe ripristinare il sistema, malgrado i tanti anni di carcere ai quali sono stati sottoposti. Inoltre, data la grande esperienza dell’associazione antiracket, accumulata in questi lunghi anni nel combattere schifosi crimini, mi viene spontaneo pensare che alcuni commercianti ed imprenditori siano già caduti nella trappola che li obbligherà a pagare per il resto della loro vita l’odioso pizzo. Ma sappiate comunque che se ciò già accade oppure accadrà, non sarà altro che colpa di chi ha accettato, per paura, di sottostare all’estorsione. Non comprendendo che la paura sarà vissuta per tutta la vita. Invito quindi ad esaminare il recente passato, nel quale si sono ottenuti tantissimi successi che ci hanno insegnato aa combattere questo sporco fenomeno. Grazie a coloro che negli anni hanno accompagnato alla denuncia di questi sporchi crimini, come l’associazione antiracket, le forze dell’ordine e la procura. Siamo riusciti a tagliare la testa a queste organizzazioni criminali, che per decenni avevano messo sotto scacco i nostri territori. Quindi, voglio dirvi senza mezze parole che se questa città ricadrà nel buio e nel terrore sarà responsabilità di tutti coloro che accetteranno di ritornare ad essere schiavi di questi balordi. Se non cambieranno vita, certamente ritorneranno a marcire per anni nelle carceri italiane”. Legname e gli associati all’antiracket sono pronti a sostenere chiunque intenda denunciare.

“Se vogliamo dare a questi criminali quello che meritano, dobbiamo assolutamente rimanere uniti e denunciare già al primo tentativo di estorsione. Aggiungo che se qualcuno desidera avere il nostro supporto, come Associazione antiracket di Gela, può immediatamente chiamarci per ottenere la nostra totale collaborazione, mettendoci a completa disposizione, soprattutto perché non lasceremo mai da soli coloro che accetteranno di denunciare. Offriremo inoltre il supporto gratuito dei nostri avvocati che seguiranno tutti gli iter giudiziari necessari”, conclude Legname.

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