Le mura medievali a rischio crollo, Mulè: “Cosa fanno Soprintendenza e Comune?”

 
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Il cantonale della torre del castrum federicianum

Gela. La cinta muraria medievale che circonda l’area del centro storico è a rischio crollo, senza che nessuno se ne preoccupi più di tanto. Il docente Nuccio Mulè rilancia l’allarme, a pochi giorni dalla celebrazione dei riti della settimana santa, che in piazza Calvario toccano uno dei momenti salienti, con la presenza di migliaia di fedeli. Proprio in quella zona, non si registrano interventi sul cantonale di nord-est della torre del castrum federicianum. “Non è altro che una piccola tessera di un mosaico ancor più vasto rappresentato dalle mura di cinta medievali della città – dice – che si trovano da tempo in uno stato di forte precarietà con rischi di dissesto e di crolli. Mura sconosciute purtroppo a coloro che dovrebbero salvaguardarle. Durante la demolizione del cosiddetto “muro della vergogna”,avvenuta nel 2008, il manovratore del mezzo, nel girare il braccio meccanico, inavvertitamente e con poca perizia urtò i conci angolari della torre che in parte si dissestarono, anche se la cosa passò colpevolmente inosservata. Tant’è che successivamente, quando si evidenziò un pericolo di crollo, la parte pericolante fu transennata e, purtroppo, fino ad oggi dimenticata, nonostante la folla che ogni anno riempie la piazza nella ricorrenza pasquale del Venerdì Santo. Da allora, sono passati ben dieci anni. La pioggia e l’usura del tempo hanno fatto il resto. Oggi c’è il rischio, a parte il pericolo per le persone, di assistere ad un altro crollo di un reperto del 1200, epoca federiciana a cui risale questa torre”. Una dura denuncia, segno di un generale disinteresse per i reperti della storia medievale della città.

“Cosa fanno Soprintendenza e Comune?”. “Ci si chiede cosa hanno fatto e cosa fanno la sezione monumentale della Soprintendenza di Caltanissetta e il Comune di Gela, sollecitati nel merito da qualche decennio a questa parte? Non solo per il cantone pericolante, ma anche per tutto il complesso medievale che esiste nel cortile degli ex granai del Palazzo ducale, dimenticato e coperto dalle erbacce. Le mura medievali di Gela, senza tema di essere smentiti, oggi sono senza tutela – dice ancora l’esperto – e in balia di chiunque, al punto tale che in via Verga si abbattono tranquillamente per nuove costruzioni. La seconda torre semisferica di Via Mediterraneo, quella fagocitata dalle abitazioni, versa in uno stato pietoso e quanto prima ne annunceremo il crollo della parte sommitale, col rischio anche che qualche pietra vada a finire sulla testa dei passanti. Ed ancora, il sistema di protezione che è stato realizzato diversi anni fa sul passaggio di Porta Marina per quanto tempo dovrà essere mantenuto? E a proposito di Porta Marina, perché non si è mai intervenuti a recuperare i conci numerati dei due archi a tutto sesto per ricostruirla, ammesso che si riescano a trovarli? Che amarezza e che sconforto vedere beni monumentali della nostra città così importanti andare stupidamente in rovina”.

1 commento

  1. Sig. Mulè purtroppo Gela e amministrata da persone incompetenti sia politicamente e anche culturale. Se qualcuno di loro capirebbe veramente l’importanza dei beni che abbiamo nel nostro. Paese si impegnassero tutti. Gela e solo cosa di curtigghiari soprattutto di cronaca poi il resto nullità.

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