Gela. Ha descritto diversi aspetti degli interessi criminali che sarebbero ruotati intorno ad uno snodo fondamentale del territorio, il mercato ortofrutticolo di Vittoria. Emanuele Tuccio, stiddaro già condannato per il duplice omicidio dei giovani Simone Di Stefano e Claudio Casciana, è stato citato come testimone, nel dibattimento aperto al termine della maxi inchiesta “Ghost trash”. Tra gli imputati, c’è anche un operatore gelese del settore. Secondo i pm della Dda di Catania, le organizzazioni criminali avrebbero messo le mani sulla gestione degli imballaggi per l’ortofrutta, imponendo le forniture solo di aziende vicine ai clan. Il dibattimento è stato aperto davanti ai giudici del collegio penale del tribunale di Ragusa. Il cinquantottenne Tuccio, ex autotrasportatore, è ormai collaboratore di giustizia e i pm lo ritengono una fonte affidabile.
Attraverso le sue dichiarazioni, di recente, i magistrati di Milano hanno chiuso il cerchio sull’omicidio di Cristoforo Verderame, ammazzato nell’ottobre del 1988, nel cortile di un istituto scolastico a San Giuliano Milanese. La faida tra stiddari ed esponenti di Cosa nostra era arrivata anche in Lombardia, con una lunga scia di omicidi e agguati. Le rivelazioni di Tuccio hanno permesso di individuare killer e mandante. Il niscemese Antonino Pitrolo, a sua volta collaboratore di giustizia, e il boss Antonio Rinzivillo ne risponderanno davanti al gup del tribunale di Milano.