Le lacrime di Pira, il fair play di Brucculeri, i 3000 del Presti, ecco le voci di Atletico Gela-Gela

 
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Gela. La scena più bella non è quella dei giocatori del Gela sotto la curva Boscaglia al triplice fischio finale ma l’abbraccio di Totò Brucculeri ai calciatori dell’Atletico Gela, amareggiati per una sconfitta pesante.

Il Gela è in finale ma l’Atletico Gela esce a testa alta. Non oggi, dove perde su tutti i fronti, ma per lo splendido campionato disputato. I ragazzi di Simone Pardo meritano un applauso. Sono la sorpresa del girone ma ai play off la squadra è arrivata scarica mentalmente. Sul fronte opposto i biancazzurri avevano una carica indescrivibile. Basta poco per capire quale delle due squadre andrà avanti. Sbagliato pensare che qualcuno dell’Atletico abbia mollato per favorire indirettamente la squadra che aveva più storia, blasone e pubblico dalla propria parte. Così come in campionato l’Atletico aveva strameritato i complimenti e la superiorità era netta, oggi è vero il contrario. Il Gela è stato semplicemente superiore. Pandolfo, due interventi decisivi, Chiavaro e Runza una diga, Campanaro instancabile, Calvaruso la sorpresa (tra migliori), Falsaperla concentrato, Cutaia e Vella infaticabili, Ascia generoso, Alma imprendibile e Genova cecchino infallibile (cinque gol in due gare play off).

A fine gara c’è festa in casa biancazzurra. “Abbiamo fatto una grande partita-dice l’allenatore del Gela, Totò Brucculeri – sapevamo di affrontare una squadra forte ma i miei ragazzi volevano assolutamente vincere questa sfida. Ringrazio loro, così come ringrazio i tifosi e il presidente Tuccio che come sempre non ci mancare nulla. Adesso sotto con il Troina”.

Simone Pardo non riesce a capacitarci. “L’ho capito dopo pochi minuti – dice – oggi finisce male. Siamo arrivati malissimo in partita. Non ci siamo mai stati. Mentalmente non c’eravamo proprio. La sconfitta è meritata ma non posso che ringraziare i miei ragazzi per questa splendida stagione. Abbiamo disputato un campionato straordinario e non possiamo che essere felici di questo. Certo, perdere così fa male ma usciamo comunque a testa alta da questo campionato”.

Peppe Pira e Rocco Marchese si abbracciano. Piangono. A conferma che altro che partita “regalata”. Sono lacrime vere di due compagni che hanno condiviso una stagione splendida.

Rosario Genova, 5 gol in due play off è sempre modesto. “Ci tenevamo perché con questo pubblico non si può perdere – dice –così come l’Atletico ha meritato in campionato, oggi abbiamo meritato noi di passare. Mai viste quasi 3000 persone per una gara di Promozione”. Alfio Chiavaro è già proiettato alla finale con il Troina. “Li conosco, ci sono cinque ex miei compagni molto forti – dice – sarà dura ma a questo punto vogliamo l’Eccellenza. La gara di oggi? Bloccando Pira e Leone il grosso era fatto”. Non troviamo il presidente Angelo Tuccio ma presumiamo sia al settimo cielo. Ora la finale. Un ultimo passo per l’Eccellenza, da dove ricominciare per un calcio più consono per quasi 3000 tifosi.

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