Gela. Le accuse mosse dai magistrati della procura sono prescritte. Si chiude, in questo modo, il dibattimento avviato nei confronti dell’ex manager dell’ospedale Vittorio Emanuele Corrado Failla. Gli appalti al centro dell’inchiesta. L’imputato, finito a processo dopo una lunga indagine, doveva rispondere alle accuse, tutte legate ad una serie di presunte irregolarità nell’affidamento di appalti e lavori all’interno del nosocomio di Caposoprano. Ricostruzione sempre contestata dal manager e dal suo difensore di fiducia, l’avvocato Antonio Gagliano. Il collegio penale presieduto dal giudice Miriam D’Amore, a latere Tiziana Landoni e Ersilia Guzzetta, ha confermato quanto indicato dal pubblico ministero Monia Di Marco, ovvero l’intervenuta prescrizione delle accuse. I fatti risalgono a diversi anni fa. Il pm, a conclusione della requisitoria, ha comunque sottolineato come le irregolarità ci siano state, nonostante il tempo trascorso. La difesa, con l’avvocato Antonio Gagliano, ha confermato invece che il manager rispettò tutte le procedure di legge, andando incontro alle esigenze emerse nel corso di una serie di lavori già avviati in ospedale. Non a caso, il difensore, in un lungo intervento, ha richiamato la normativa in materia. L’Asp era costituita parte civile con l’avvocato Ferdinando Maurelli.