Gela. Ha l’appoggio ufficiale di tre liste, quelle di “PeR”, Sinistra italiana e “#2029”, e la sua candidatura a sindaco non l’ha mai messa in discussione, soprattutto in un contesto assai frastagliato. L’ex parlamentare Ars Miguel Donegani, anche concentrandosi sull’esito delle regionali in Abruzzo, ribadisce la propria sfiducia nel campo largo, modello agorà. “Sono la coerenza e la credibilità che vengono premiati dagli elettori. Non è la somma delle liste e dei partiti che fa il totale ma la qualità della proposta e del candidato. Mi dispiace molto per la sconfitta del centrosinistra in Abruzzo, ma una riflessione credo vada fatta. In Sardegna – spiega – i partiti di centrodestra hanno avuto più voti di quelli di centrosinistra ma ha vinto la Todde, grazie al voto disgiunto che ha premiato il candidato considerato più credibile. In Abruzzo, dove non è consentito il voto disgiunto, i partiti di centrodestra hanno avuto più voti e ha vinto il loro candidato”.
Non è ancora chiaro quale approdo individuerà il Pd, del quale Donegani è uno storico dirigente. Lui comunque non pare temere le coalizioni larghe nella dimensione progressista. “Cosa dimostra tutto ciò? Non basta sommare i voti delle liste per garantirsi la vittoria alle elezioni, qualunque siano – aggiunge – ma occorre proporre un candidato, con un progetto chiaro e credibile, che riesca a catalizzare un consenso ulteriore rispetto ai voti delle liste che lo sostengono. Le accozzaglie non pagano né in campagna elettorale né dopo, nel governo di qualsivoglia amministrazione”.
Proprio per questo motivo…. LA CREDIBILITA’ … credo sia il caso che ritiri la sua candidatura. Altrimenti potremmo candidare pure capitan ventosa….