Gela. Una serie di operazioni finanziarie che sarebbero servite a distrarre fondi dopo il fallimento di un’azienda metalmeccanica. Il pubblico ministero Ubaldo Leo ha chiesto il rinvio a giudizio per l’imprenditore titolare della società. L’accusa è di bancarotta fraudolenta. Gli investigatori hanno ricostruito passaggi di denaro verso ex soci e parenti dell’imprenditore, ma anche la vendita di materiali e mezzi da lavoro. Tutto per far cassa ed evitare che i soldi potessero finire ai creditori dell’azienda, dichiarata fallita dai giudici civili del tribunale quattro anni fa.
Le presunte “mosse” per trasferire denaro. Accuse, basate soprattutto su documenti contabili e movimenti bancari, che invece è stata contestata dal legale dell’imputato, l’avvocato Joseph Donegani, che ha escluso presunte irregolarità nella gestione dei fondi aziendali. In base alle accuse, l’imprenditore avrebbe distrutto diversi libri contabili.