Gela. L’infinita procedura per i lavori del porto rifugio, più volte annunciata come conclusa, in realtà si è nuovamente bloccata alla Regione, dopo le ulteriori richieste di integrazioni giunte dal Ministero dell’ambiente. Uno stop, come in un copione quasi scontato, che ha nuovamente allarmato il comitato pro-porto. Il presidente Massimo Livoti e gli altri esponenti hanno scritto al presidente della Regione, al sindaco Lucio Greco, ai deputati regionali Giuseppe Arancio, Michele Mancuso, Nuccio Di Paola e Ketty Damante. Chiedono la convocazione di una riunione urgente, alla presenza di tutti i preposti, per capire quale sia l’ennesima ragione burocratica di una procedura di nuovo ferma. Tra le altre cose, attendono a loro volta di essere convocati per partecipare. Nella richiesta, si fa riferimento inoltre al Ministero dell’ambiente e al dipartimento regionale della protezione civile.
Di recente, il senatore Pietro Lorefice aveva segnalato i nuovi ritardi palermitani, in una procedura che secondo la politica locale si sarebbe dovuta concludere già un anno fa. Dei lavori al porto rifugio neanche l’ombra, mentre ora si parla di hub del Mediterraneo.
Cosa hanno da dire in merito gli esponenti del partito di Musumeci,
le promesse fatte a striscia la notizia
sono uno sbiadito ricordo ,GELA merita di più penso che questa città
dia fastidio ad altre città isolane non ci sono altre spiegazioni