Gela. Ieri, il comitato pro-porto, sempre impegnato nel percorso infinito per i lavori nel sito sul lungomare, ha nuovamente sottolineato i troppi ritardi della Regione, chiamata a dare l’assenso finale all’accordo attuativo già definito dall’amministrazione comunale, dall’Autorità portuale della Sicilia occidentale e da Eni. Sono trascorsi alcuni mesi da quando gli atti sono stati trasmessi a Palermo. Nelle ultime ore, a Palazzo di Città è arrivata la conferma che il governo Schifani ha varato il provvedimento. “In questo modo tutto passa in carico all’Autorità portuale che ha risorse, tecnici e tutto il necessario per assicurare i lavori di dragaggio e quelli al braccio di ponente – spiega il sindaco Lucio Greco – ho avuto conferma del pronunciamento del governo regionale, ieri sera. A breve dovremmo ricevere la delibera ufficiale”.
A questo punto, potrebbe partire tutta la fase che porterà ai lavori, attesi da anni e già in parte coperti con fondi di un accordo concluso con Eni, per quasi sei milioni di euro. I costi ulteriori saranno sostenuti dall’Autorità del presidente Pasqualino Monti. “L’accordo attuativo è chiaro – precisa Greco – con insistenza abbiamo ottenuto che i costi maggiori siano direttamente coperti con risorse dell’Autorità senza incidere su ciò che invece spetta di diritto alla città e al nostro territorio”. Sarà la volta buona? Tutto lascerebbe presupporre di sì anche se il governo regionale avrebbe certamente potuto ridurre i tempi per opere essenziali che possono ridare vita ad un porto rifugio al centro di importanti rotte commerciali e del ciclo energetico ma che da anni è tagliato fuori da tutto, perché insabbiato e impraticabile.
