Gela. Stipendi arretrati, cassa edile non versata e indennità non pagate. Dopo i licenziamenti degli scorsi mesi e la lunga mobilitazione, gli operai della Turco Costruzioni sono tornati a protestare. Questa volta, hanno scelto di farlo davanti all’abitazione del loro datore di lavoro, l’imprenditore Carmelo Turco.
Una decisione estrema, arrivata al culmine dell’ennesima vertenza. “Siamo esasperati – dice il segretario provinciale dell’Ugl metalmeccanici Giovanni Abela – Eni ha confermato di aver pagato quanto dovuto all’azienda e adesso è la società che deve fare il proprio dovere”. Questa mattina, i lavoratori si sono radunati anche davanti agli uffici amministrativi di Eni, in contrada Piana del Signore. I sindacati della triplice di Cgil, Cisl e Uil, a loro volta, contestano i ritardi nei pagamenti e hanno chiesto, insieme ai sindacalisti dell’Ugl, un incontro in prefettura.