Lavoratori in nero e discarica abusiva, sigilli a un’azienda di calcestruzzi

 
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Niscemi. La polizia ha sequestrato a Niscemi uno stabilimento per la produzione di calcestruzzo, di proprietà della ditta ‘Gisan’, dopo avere riscontrato presunte gravi irregolarità che hanno portato alla denuncia di quattro persone per reati amministrativi e penali.

I sigilli sono stati apposti anche a 15 mezzi pesanti, comprese alcune betoniere.

Gli agenti della Uigos e del locale commissariato, insieme ai funzionari dell’ispettorato del lavoro e ai tecnici della provincia di Caltanissetta, avrebbero accertato precise responsabilità in merito alla presenza di personale non dichiarato (lavoro nero), violazione delle norme di sicurezza, mancanza di un sistema di abbattimento delle polveri, creazione di una discarica di inerti, carenza dei requisiti per la tutela ambientale e della salute dei dipendenti, presenza ingiustificata di un serbatoio contenente gasolio agricolo e assenza di certificato antincendio.

Era tutto regolare, invece, per i tecnici provinciali dell’Arpa, che due mesi prima avevano effettuato un controllo di routine al cantiere oggi sequestrato. Nei loro confronti la polizia ha aperto un’inchiesta.

L’odierna indagine ispettiva congiunta, voluta dal questore di Caltanissetta, per il controllo dei lavori pubblici in provincia, era partita da un sopralluogo al cantiere per la ricostruzione di un tratto della Provinciale 10 ‘Niscemi-Caltagironè, il cui appalto era stato affidato a una ditta di Gela.

La presenza di un fornitore di calcestruzzo non autorizzato amministrativamente, e non dichiarato dalla ditta appaltatrice, ha fatto scattare appostamenti e controlli fino al sequestro dello stabilimento presso cui si serviva. I lavori alla Provinciale 10 sono stati sospesi fino a quando non sarà comunicato il nuovo fornitore di calcestruzzo.

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