Gela. L’auto data alle fiamme tra le palazzine popolari di Scavone era sotto sequestro ma affidata al proprietario. Dopo quanto accaduto, proprio l’uomo è finito a processo per non aver garantito il necessario controllo. Accuse che sono cadute, con la sentenza d’assoluzione emessa dal giudice Tiziana Landoni e caldeggiata dal pm Tiziana Di Pietro. Mancano gli estremi per individuare una possibile responsabilità, rispetto ad una vettura già ridotto ai minimi termini. Una linea sostenuta dalla difesa, con l’avvocato Giovanni Cannizzaro, che ha spiegato come l’imputato non abbia avuto alcuna responsabilità in quanto accaduto.
L’auto infatti era sotto la sua custodia e parcheggiata nei pressi dell’abitazione, ma gli incendiari arrivarono comunque ad appiccare il fuoco. Il giudice ha pronunciato un dispositivo favorevole.