L'accusa di presunte irregolarità ambientali nel sito dell'Ato rifiuti, disposto il giudizio
Vennero condotti accertamenti tecnici
Gela. L'indagine portò al sequestro dell'impianto di compostaggio di Brucazzi e a quello della società Ato Cl2 in liquidazione che ne è proprietaria. Furono successivamente dissequestrati. Per la procura, nel sito di Ato ci furono presunte irregolarità ambientali, anche rispetto al possibile rilascio di percolato. Fatti che hanno indotto il gup del tribunale a disporre il rinvio a giudizio, per i riferimenti amministrativi e tecnici dell'Ambito. Il dibattimento è fissato per il prossimo ottobre. Il giudice dell'udienza preliminare ha accolto le indicazioni avanzate dalla procura, con il pm Gaetano Scuderi. Vennero condotti accertamenti tecnici, attraverso la fase dell'incidente probatorio, con l'intervento di consulenti e periti delle parti. Dalle attività di riscontro, furono escluse situazioni di contaminazione. Conclusioni più volte richiamate dalle difese. L'indagine si concentrò, tra gli altri, anche sull'attuale commissario Giuseppe Lucisano. Le difese hanno sempre respinto addebiti per irregolarità o anomalie, spiegando anzi che la gestione commissariale ha cercato di assicurare piena efficienza. Il sequestro dell'impianto di compostaggio portò i Comuni dell'ambito, a partire da quello di Gela, a conferire in altri siti, come sta accadendo ancora adesso. A seguito del dissequestro, il sistema avrebbe dovuto riprendere la marcia all'inizio dello scorso anno. Almeno due danneggiamenti, così vennero segnalati dai vertici Ato, bloccarono la ripresa. Intorno al sistema di compostaggio, ancora oggi, i sindaci dell'assemblea e il commissario stanno cercando di arrivare a un accordo per l'acquisto da parte della Srr4. Verrà condotta una perizia per stimarne il valore economico. Da tempo, ormai, i sindaci dell'ambito rilanciano la necessità di una chiusura della fase d liquidazione, con il trasferimento degli asset alla Srr4 e di conseguenza all'in house Impianti Srr.
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