L’accusa al pm Lotti, “favorì l’avvocato Amara in procedimenti su raffineria Eni”

 
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Piero Amara

Catania. Avrebbe favorito l’allora avvocato Piero Amara, legale spesso a difesa dei manager Eni di raffineria, a sua volta dopo aver ottenuto l’appoggio per arrivare a guidare la procura di Gela. L’ipotesi è di corruzione in atti giudiziari e dovrà risponderne, davanti al tribunale di Catania, l’ex procuratore capo, a Gela, Lucia Lotti. Il magistrato è attualmente procuratore aggiunto alla procura di Roma. Fu proprio Piero Amara, con le sue dichiarazioni, a fare richiamo al magistrato, che per diversi anni ha retto le sorti della procura locale, pure in tanti procedimenti penali che vedevano indagati e poi imputati manager e tecnici di raffineria Eni. Il giudizio, come riferisce Il Fatto Quotidiano, è previsto per il prossimo maggio, appunto a Catania. Il gip ha disposto l’imputazione coatta, dopo che per tre volte la procura etnea ha invece indicato l’archiviazione, non individuando elementi utili per portare a giudizio il pm. Amara, stando ai suoi racconti, avrebbe convinto uno dei componenti del Csm a sostenere la nomina del magistrato a capo della procura gelese. Secondo le accuse, l’attuale procuratore aggiunto di Roma avrebbe ricambiato permettendo ad Amara “l’accesso ai fascicoli in fase d indagine, coperti da segreto investigativo, più rilevanti relativi alla Raffineria di Gela” e ancora di “indicare i nominativi di consulenti tecnici vicini all’avvocato e comunque all’Eni, per incarichi che la procura di Gela avrebbe dovuto assegnare”. Questo riportano le pagine de Il Fatto Quotidiano. Nelle aule del tribunale gelese, anni addietro, Lotti, come procuratore capo, e Amara, allora legale di Eni, si trovarono spesso contro, in diversi procedimenti penali istruiti dalla procura. Il gip etneo ha deciso per l’imputazione coatta, nonostante la procura abbia più volte indicato l’archiviazione.

La stessa Lotti, invece, è tra le parti civili nel giudizio, che vede imputato Amara, legato alle sue dichiarazioni circa la presunta Loggia Ungheria, per la quale il tribunale di Perugia escluse elementi concreti di prova. L’avvocato Dario Piccioni, legale di Lotti, contattato da Il Fatto Quotidiano, ha spiegato che tutto verrà chiarito davanti al giudice del tribunale di Catania, sottolineando “l’assoluta correttezza dell’operato” dell’ex procuratore capo gelese. Ha precisato che tra gli atti valutati dai pm etnei per l’archiviazione, c’era la richiesta di trasmissione alla procura di Milano per l’ipotesi di calunnia contestata ad Amara.

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