Gela. Lo scontro per prendersi le candidature, almeno tra i dem, inizia a somigliare quasi ad una lite condominiale, tra famiglie che magari vivono sullo stesso pianerottolo. La deputata uscente Daniela Cardinale sembra destinata ad una candidatura bis. Sponsorizzata dal papà Salvatore, ex ministro e oggi leader di Sicilia Futura con ancora parecchie entrature politiche nel Pd, la deputata uscente dovrebbe ottenere il via libera sia a Palermo sia a Roma. Ma qui sta l’inghippo. La Cardinale i dem della provincia proprio non la vogliono. Hanno già firmato appelli, documenti, petizioni e hanno chiamato a rapporto tanto il segretario regionale Fausto Raciti quanto il leader nazionale Matteo Renzi. “Siamo pronti ad azioni ancora più eclatanti”, ammette il segretario cittadino del Pd Peppe Di Cristina. Proprio da Gela è partita la mini “rivolta” contro i Cardinale, papà e figlia. Insomma, da una parte ci sono l’ex ministro e la deputata uscente; dall’altra, almeno in città, i contestatari hanno nomi e volti ben riconoscibili. Ci sono lo stesso Peppe Di Cristina, il deputato regionale appena riconfermato Giuseppe Arancio e l’ex deputato all’Ars Lillo Speziale, che del partito cittadino rimane uno dei “tutor” di riferimento. Sui due fronti, così, si rilanciano accuse che sanno di intrecci familiari. Papà e figlia contro suocero e genero.
“Noi parliamo con i voti”. “Scelte di famiglia? Non credo proprio – spiega Di Cristina – fino a prova contraria, gli appelli alla partecipazione dei territori nella scelta dei candidati li ha appoggiati praticamente tutto il Pd provinciale. Non si tratta di una presunta lotta tra famiglie. Vogliamo solo avere voce in capitolo per non andare incontro ad una sconfitta che non possiamo permetterci”. I gelesi sembrano intenzionati a mettere sul tavolo i numeri e i voti. “Noi abbiamo portato all’Ars Giuseppe Arancio con i voti che abbiamo ottenuto nonostante le enormi difficoltà – aggiunge il segretario cittadino dem – Daniela Cardinale, se non sbaglio, fino ad ora è sempre stata piazzata in posti blindati e senza dare prova di preferenze personali”. I dem gelesi non avrebbero gradito neanche il “rinfresco” organizzato dai Cardinale nella loro villa di famiglia, con tanto di invitati, compresi alcuni vertici regionali del Pd. Alla villa si sarebbe visto pure qualche gelese, probabilmente un consigliere comunale di Sicilia Futura, il movimento dello stesso Salvatore Cardinale. “Per alcuni la politica è organizzare gite fuori porta, poco partecipate, nella villa di famiglia – scrive Di Cristina sulla sua pagina facebook – noi, invece, crediamo ancora nella partecipazione e nella vitalità dei circoli e nel partito come luogo di incontro per la selezione della classe dirigente”. A questo punto, bisognerà attendere per capire se i Cardinale, per l’ennesima volta, riusciranno a spuntarla.