Gela. Sei condanne e tre assoluzioni, oltre a due rinvii a giudizio. Il gup del tribunale Marica Marino ha emesso la decisione nei confronti dei coinvolti nell’inchiesta antidroga “Supermarket”. I poliziotti del commissariato e i pm della procura ricostruirono un giro di spaccio di droga, che sarebbe stato controllato dal quarantacinquenne Benito Peritore. A quello che è ritenuto mente del gruppo di pusher il gup ha imposto la condanna a cinque anni di reclusione, per almeno sette capi di imputazione (altrettanti sono invece caduti). Nei suoi confronti, il pm Luigi Lo Valvo ha chiesto nove anni di detenzione, ritenendolo pienamente responsabile. Via Abela, nel cuore del centro storico, venne messa sotto stretta osservazione dai poliziotti del commissariato che ricostruirono decine di episodi di spaccio. La difesa, sostenuta dall’avvocato Carmelo Tuccio, ha cercato di ridefinire il ruolo di Peritore, anche se già in precedenza venne arrestato e condannato (in uno dei procedimenti la pena non è ancora definitiva), sempre per il possesso di droga. La zona dello spaccio fu videoripresa, nonostante il tentativo di danneggiare i sistemi collocati dai poliziotti. Peritore avrebbe agito, da quanto emerso nell’indagine, insieme ad alcuni familiari. Il giudice ha imposto la condanna a due anni e due mesi di detenzione alla moglie, Concetta Liardo (anche nel suo caso sono venute meno alcune accuse che le venivano mosse). Assolta, invece, la figlia del quarantacinquenne, Elisea Peritore. Tre anni e quattro mesi sono stati imposti ad Antonino Raitano, attualmente detenuto per vicende di armi; tre anni a Michael Caci (per quattro capi di imputazione); due anni e otto mesi a Carmelo Nicastro; tre mesi, in continuazione con una precedente sentenza di condanna, sono toccati ad Alberto Drogo, detenuto per il tentato omicidio del fratello. L’assoluzione è stata pronunciata inoltre per Calogero Peritore e Massimo Terlati, le cui posizioni erano ritenute meno gravi rispetto a quelle degli altri coinvolti. Hanno tutti scelto il rito abbreviato, richiesto dalle difese.
Le indagini sulla via di spaccio in centro storico partirono, almeno così hanno spiegato gli inquirenti, da una segnalazione anonima inoltrata attraverso l’app “Youpol”. Il gup Marino, accogliendo le indicazioni del pm, ha inoltre disposto il rinvio a giudizio per Giovanni Nastasi ed Enrico Nastasi. Dovranno presentarsi in dibattimento. Gli imputati che avrebbero gravitato intorno a Peritore sono difesi dagli avvocati Francesco Enia, Giovanna Zappulla, Giovanni Bellino, Cristina Alfieri e Dionisio Nastasi.