Gela. Nuovo vertice, a Palazzo di Città, per tentare di chiudere definitivamente la vertenza degli operai Tekra, l’azienda campana che gestisce in proroga il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti in città. Solo ieri mattina, il sindaco Domenico Messinese, messo alle strette dal consiglio comunale, ha ritirato il piano economico finanziario 2018, peraltro già fuori tempo massimo. I cumuli di rifiuti sono sparsi ovunque, dopo che i responsabili di Tekra hanno deciso di tagliare praticamente tutti i servizi aggiuntivi. I manager campani aspettano ancora di incassare i dieci milioni di euro di un maxi debito maturato con il Comune. Lunedì prossimo, i dirigenti dell’azienda e il sindaco Domenico Messinese saranno all’ufficio provinciale del lavoro, dopo che la convocazione è stata chiesta dalle sigle sindacali di Cgil, Cisl e Uil. Il sindacato, anche in municipio, ha ribadito il no ai ventisei licenziamenti e ai dieci trasferimenti nel cantiere di Piazza Armerina. “Tutto questo è stato comunicato al sindaco, al suo vice, all’assessore al bilancio, al presidente del consiglio comunale e ai consiglieri presenti. Il sindacato ha registrato attriti tra amministrazione e consiglio comunale e questo non giova al raggiungimento degli obiettivi, anzi peggiora la situazione e consente alla Tekra di agire unilateralmente – dicono Ignazio Giudice, Giovanna Caruso, Rosario Margiotta, Emanuele Gallo e Nicola Calabrese – la Tekra ha cambiato atteggiamento nei confronti del territorio dopo il taglio di servizi aggiuntivi per svariati milioni di euro. Non è responsabilità dei lavoratori l’elaborazione del capitolato d’appalto. E’ certo che i centosedici operai attuali e una decina part-time risultano insufficienti a garantire la pulizia del territorio, figuriamoci solo novanta”.
Lo scontro sui rifiuti. Non mancano i contrasti tra tutte le parti, con un consiglio comunale che ha bocciato la strategia sui rifiuti del sindaco Domenico Messinese e del suo vice Simone Siciliano. Il grillino Angelo Amato, nel corso dell’incontro, ha addirittura chiesto di rescindere il contratto che lega l’ente alla Tekra e di passare ad un controllo diretto del municipio. “Solo la politica può intrattenere rapporti autorevoli con Tekra – concludono i sindacalisti – affinché non continui ad agire in modo unilaterale. Ovviamente, l’autorevolezza va dimostrata con i fatti, non bastano gli annunci né le inutili polemiche”.