La verifica politica può attendere, Di Stefano avanti con l'attuale squadra di governo

Per cambiare o per allargare, almeno rispetto alla composizione di giunta, ci sarà tempo. Se qualcuno vorrà con insistenza una verifica, bisognerà discutere di tutto. Il sindaco è concentrato sull'attuale progetto per la città e lavora per la continuità

11 dicembre 2025 07:15
La verifica politica può attendere, Di Stefano avanti con l'attuale squadra di governo -
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Gela. Si prosegue senza troppi scossoni interni nell'organizzazione del governo cittadino del sindaco Terenziano Di Stefano. L'approvazione del bilancio stabilmente riequilibrato sembra aver dato ancora più consapevolezza al capo dell'amministrazione, che non pare per nulla intenzionato, in questo fine anno e per i mesi a seguire, a rivedere l'attuale conformazione della sua giunta e della coalizione che lo sostiene. La verifica politica potrà esserci solo se la chiederanno le segreterie dei partiti alleati. Non cambia idea il primo cittadino, a maggior ragione dopo il sì al bilancio e in attesa della decisione ministeriale che sarà il vero giro di boa, per andare avanti e progressivamente giungere al superamento del dissesto, che sarebbe un traguardo amministrativo e politico da mettere in cima agli obiettivi raggiunti nella programmazione per la città. Di Stefano lo ha detto più volte, è soddisfatto del lavoro svolto da tutti i suoi assessori, nessuno escluso. Anche chi ha fatto ingresso a Palazzo di Città in corso d'opera sta maturando esperienza, attraverso risultati che il sindaco considera tangibili. Pd, M5s, i civici di “Una Buona Idea” e gli autonomisti dell'Mpa, sono la colonna consiliare e il dibattito sul bilancio ha dato ulteriori spunti. Il primo cittadino sembra convinto che l'alleanza, indipendentemente dal cosiddetto “modello Gela”, possa funzionare su più fronti, peraltro non essendo invisa neppure a pezzi dell'attuale opposizione consiliare (è il caso dei renziani di Italia Viva) né a espressioni fuori dal civico consesso (PeR e Controcorrente su tutti). Di Stefano continua a non voler mettere mano ai freddi numeri e così è convinto che si possa andare avanti nella programmazione per la città con una giunta che oltre a progressisti e autonomisti annovera i deluchiani di “Sud chiama nord” (il patto con l'assessore Filippo Franzone sembra decisamente solido) e “Azione” (l'assessore Luigi Di Dio ha avuto sempre la piena fiducia del primo cittadino in un settore complesso come i lavori pubblici). Per cambiare o per allargare, almeno rispetto alla composizione di giunta, ci sarà tempo. Di Stefano ragiona sugli attuali cinque anni, che non sembrano per nulla a rischio, e lavora per una ricandidatura in una prospettiva di continuità amministrativa (su dieci anni), come ha pronostico, più volte, il vicepresidente Ars Nuccio Di Paola, che al netto delle tensioni latenti generate dall'adesione ai pentastellati dell'ex civico Massimiliano Giorrannello, continua ad avere un rapporto preferenziale con il sindaco e non nasconde di volere i civici (adesso su base provinciale e regionale con “Spazio civico”) nell'alternativa al governo del presidente Renato Schifani. La “rappresentanza”, sovente tirata in ballo negli scorsi mesi, per Di Stefano non sembra essere un fattore vincolante. Vuole andare avanti dando priorità ai temi per la città: di nomi e di eventuali numeri si potrà discutere solo se ci sarà una richiesta specifica e ben motivata, da parte di qualche alleato. Una strategia, quella del capo dell'amministrazione, che sembra tutta orientata a evitare tensioni tra i suoi e a proseguire un percorso per la città e per affrontare criticità non semplici. Dal ciclo rifiuti a quello idrico, passando per i cantieri in corso e per quelli da concretizzare (i fondi dell'Unione dei Comuni sono irrinunciabili) e per le iniziative istituzionali volte a ottenere le royalties estrattive dal progetto “Argo-Cassiopea”, Di Stefano e i suoi non avranno certamente tempo di stare con le mani in mano, il prossimo anno e in quelli successivi. Il progetto dei dieci anni potrà realizzarsi se ci sarà un riscontro da parte della città. Il centrodestra attuale, opposizione alla giunta, non sembra ancora aver digerito gli errori strategici dello scorso anno e le divisioni sul bilancio sono sotto gli occhi di tutti, a partire da quelli del sindaco che ha dimostrato di poter mettere in difficoltà le certezze politiche di un'opposizione che deve ancora ritrovarsi a pieno. Lo stesso Di Stefano lo sa e vuole accelerare nel progetto per la città, insieme a chi vorrà sostenerlo, così come accaduto un anno fa, con una coalizione che tra gli altri annovera pure i comunisti, ancora al suo fianco. E' chiaro che l'interesse politico maggiore verso una verifica che possa aprire a una rivisitazione della giunta è concentrato sui partiti, con in testa il Pd, che ancor più dei cinquestelle ha toccato il tasto, nel recente passato. In questa fase, né il sindaco né gli alleati sembra abbiano voglia di imbastire evoluzioni che potrebbero rivelarsi affrettate. Probabilmente, senza una spinta netta da parte di qualche segretario, passerà la linea: senza mutamenti ma con un processo di sviluppo del lavoro amministrativo. Il sindaco lo aveva detto qualche tempo fa: se qualcuno vorrà con insistenza una verifica, allora bisognerà discutere di tutto e in quel caso è possibile che lui stesso metta sul tavolo gli accordi stretti alle amministrative di un anno fa, che gli hanno dato manforte durante il ballottaggio.

In foto il sindaco Di Stefano durante la discussione sul bilancio

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