Bari. Un assegno emesso dalla filiale di un istituto di credito di Salerno venne poi utilizzato a Bari, riportando la firma, contraffatta, di un settantenne gelese. L’uomo è ugualmente finito a processo, davanti ai giudici pugliesi, con l’accusa di ricettazione. Il procedimento si è concluso prima ancora dell’apertura del dibattimento. I legali del settantenne, gli avvocati Angelo Cafà e Floriana Cafà, hanno infatti dimostrato che le firme riportate sull’assegno, segnalato come rubato, si sono rivelate false. Il titolo di credito non venne mai siglato dal gelese, che era del tutto ignaro dell’esistenza di una sua presunta firma. Il giudice ha accolto gli elementi forniti dai legali e ha disposto il proscioglimento. Fatti analoghi sono emersi anche a Roma, sempre con assegni che riporterebbero la firma del gelese, anche in questo caso del tutto estraneo ai fatti.
Sarebbe in procinto di sporgere denuncia contro ignoti, ritenendo che qualcuno abbia falsificato la sua firma per usare più assegni, in diverse zone d’Italia.