Gela. Partecipò alla spedizione punitiva ai danni di un barista che venne ridotto in fin di vita, nei pressi del cimitero Farello. Chiamato a testimoniare. Per quei fatti, chiamato a testimoniare, rese dichiarazioni del tutto contrastanti. Così, è arrivata la condanna per falsa testimonianza ai danni del trentenne Giovanni Alario. E’ stato il giudice dell’udienza preliminare del tribunale di Caltanissetta ad emettere il verdetto, imponendogli due mesi di reclusione, con pena sospesa. Il trentenne ha già scontato per intero la condanna subita dopo l’aggressione al barista. Difeso dall’avvocato Francesco Enia, ha dovuto rispondere anche alle contestazioni di falsa testimonianza. Avrebbe rilasciato dichiarazioni in aula, contrastanti rispetto a quanto emerso dalla indagini. La difesa ha sottolineato come l’imputato non avesse intenzione di coprire eventuali particolari dell’intera vicenda.