Gela. I dodici della sfiducia al sindaco Domenico Messinese trovano da subito
il sostegno dei grillini. 
I grillini appoggiano la mozione di sfiducia. In aula, al momento della discussione i consiglieri comunali del Movimento cinque stelle appoggeranno la mozione appena depositata da tutti i consiglieri di centrodestra e dagli indipendenti Vincenzo Cirignotta e Angela Di Modica. “Hanno scelto di presentarla come mozione di centrodestra – spiegano il capogruppo grillino Simone Morgana e l’altro consigliere Vincenzo Giudice – ma per noi non è un problema di schieramento politico. Saremo coerenti con quanto sosteniamo da tempo. L’esperienza Messinese è conclusa e voteremo a favore della mozione appena presentata. Speriamo solo che non ci siano passi indietro, come capitato solo qualche mese fa”. Quelli di centrodestra hanno lanciato l’attacco frontale al sindaco che appare sempre più isolato, almeno in questi ultimi giorni successivi all’azzeramento parziale della sua giunta. Ieri sera, nel corso della seduta di consiglio comunale, per Messinese c’è stata una piccola Caporetto politica.
Le dimissioni. Non solo la mozione di sfiducia protocollata dal centrodestra ma anche la bocciatura del piano delle alienazioni, propedeutico al bilancio di previsione 2017, insieme alle fortissime contestazioni sul documento unico di programmazione, a cominciare da quanto registrato sul capitolo rifiuti. “Faccia un atto di responsabilità – torna a ribadire l’ex capogruppo dem Vincenzo Cirignotta – concluda gli ultimi adempimenti, con l’approvazione del bilancio di previsione 2017, e si dimetta. In aula, non ha alcuna maggioranza e questo stato di cose danneggia la città”. Nelle ultime ore, a Palazzo di Città, diversi consiglieri comunali non si sono fatti scappare l’occasione per caldeggiare le dimissioni del sindaco.
Ci sarà l’incastro giusto? Nonostante la mozione di sfiducia, però, continuano i giri e i tentativi, finalizzati a capire se esistano le condizioni per dare una giunta politica a Messinese. I mattatori sono sempre quelli di Sicilia Futura, con il segretario cittadino Franco Giudice. “Nelle prossime ore – dice – attendo una risposta dal Partito Democratico. La mozione di sfiducia? Per noi, non cambia nulla”. In casa dem, però, in attesa della direzione provinciale di oggi e di quella cittadina, l’ipotesi di andare in giunta è veramente molto flebile. Il segretario cittadino Peppe Di Cristina, capace di convincere anche i più restii, non sembra interessato a traslocare in giunta. Troppo rischioso sostenere un’esperienza amministrativa che difficilmente potrà avere una futura evoluzione politica e di voti. Neanche un nuovo azzeramento invoglierebbe i dem, magari con il taglio dei richiamati Simone Siciliano e Fabrizio Morello e del neo assessore Giovambattista Mauro. Discorso diverso, invece, per gli altri gruppi di centrosinistra che, però, si troverebbero a fronteggiare l’offensiva, senza tregua, del centrodestra, oramai con i propri riferimenti forti alla Regione. 
Del resto, neanche tra i “futuristi” tutto fila liscio, come sembrerebbe in apparenza. Gli ex dem confluiti in Sicilia Futura non l’avrebbero presa bene la scelta di dare mandato al segretario Giudice, con il compito di arrivare ad una giunta politica. Tra i meno convinti, ci sarebbero i consiglieri comunali Giuseppe Ventura e Antonino Biundo, tra i sostenitori principali della prima sfiducia al sindaco, poi implosa. In giunta non ci si vedono proprio, soprattutto insieme all’assessore Simone Siciliano che in più occasioni ha attaccato a spron battuto l’esperienza amministrativa di Fasulo e quella del suo assessore di fiducia, ovvero lo stesso Giuseppe Ventura. “Il mandato mi è stato conferito senza distinguo – dice ancora Franco Giudice – nelle prossime ore, cercherò di contattare i consiglieri per capire se, ora, siano emerse posizioni differenti”. Incastri che non si incastrano, mentre Messinese, prima possibile, dovrà prendere una decisione.
