Gela. “I colloqui dei legali da inserire nell’associazione temporanea di scopo sono già stati effettuati ma gli atti successivi sono congelati in attesa che si pronunci il Tar”.
Gli atti pr la nomina dei tre legali sono “congelati”. L’assessore Fabrizio Morello ha esordito così davanti alla mozione presentata dagli esponenti democratici Romina Morselli e Vincenzo Cirignotta sul caso dei tre avvocati da inserire nel pool comunale che dovrà fasi carico dell’intero peso del contenzioso giudiziario di Palazzo di Città, nel tentativo di ridurre le spese. La stessa Morselli, Giovanni Panebianco di Gela Città e Sara Bonura del Megafono non hanno mancato di sollevare molti dubbi sulla legittimità dell’avviso proposto dall’amministrazione Messinese alla ricerca dei tre avvocati che, peraltro, sarebbero stati già individuati. I rappresentanti del locale consiglio dell’ordine degli avvocati, però, hanno impugnato tutto davanti ai giudici del tribunale amministrativo di Palermo. Alla fine, l’aula ha detto sì alla mozione, con il voto contrario dei consiglieri del Movimento 5 stelle. In sostanza, s’impegna l’amministrazione a bloccare l’intera procedura.
La nomina della segretaria e le scintelle nel centro sinistra. Ma le scintille sono iniziate quando la stessa vice capogruppo del Pd Romina Morselli ha presentato una mozione sulla nomina della segretaria del sindaco Domenico Messinese. Una spesa ritenuta del tutto ingiustificata. In verità, però, i contrasti sono iniziati ad emergere, in maniera inattesa, dai banchi del centro sinistra. Guido Siragusa ha invitato tutti, anche davanti alla nomina discussa della segretaria, “a fare politica in aula e non ad agire come i grillini giustizialisti”. Giovanni Panebianco, Giuseppe Ventura e la stessa Romina Morselli hanno risposto piccati nei confronti del collega di coalizione. “Sappiamo bene – ha detto Ventura – che questa non è un’aula di tribunale o una procura. Fare il consigliere comunale, però, significa avere un potere di controllo sugli atti dell’amministrazione e denunciare quando qualcosa non va per il verso giusto”. Un botta e risposta, in casa centro sinistra, che potrebbe essere scaturito dal dibattito ancora in corso per l’assegnazione delle presidenze e dei posti nelle commissioni consiliari che verranno formate a breve. Perplessità sulla scelta di una segretaria personale sono state mosse anche da Vincenzo Cascino di Un’Altra Gela e Maria Pingo del Megafono. Il democratico Vincenzo Cirignotta ha chiesto al segretario generale Pietro Amorosia una verifica circa la legittimità dell’atto di nomina della segretaria personale del primo cittadino. Al momento della votazione, i consiglieri grillini presenti, Vincenzo Giudice e Sara Cavallo, hanno deciso di abbandonare l’aula. Alla fine, non si è raggiunto il numero legale e la seduta è stata sciolta. La mossa ha fatto infuriare il gruppo di centro sinistra. “Questo è il Movimento 5 stelle che abbandona l’aula consiliare – ha detto il capogruppo democratico Giuseppe Ventura – altro che risparmio e trasparenza”. Poco prima, proprio il consigliere Vincenzo Giudice aveva escluso che l’attuale amministrazione stia operando facendo lievitare i costi della macchina amministrativa.
Un’apertura, nel corso della seduta, è arrivata sia dall’assessore Francesco Salinitro che dal collega Nuccio Di Paola in merito alle richieste espresse nelle due mozioni presentate dagli esponenti di Reset 4.0 Luigi Di Dio e Francesca Caruso. Hanno lamentato sia l’insicurezza del passaggio a livello di via Butera e, più in generale, dell’intera rete ferroviaria che attraversa la città sia gli scarsi interventi nella frazione di Manfria. Mentre Di Paola ha confermato i primi contatti con Ferrovie dello Stato, Salinitro ha accolto la proposta di un “lungomare manfrino”, con l’obiettivo di rendere la frazione molto più appetibile al turismo. I tempi, però, non saranno certamente brevi.