Gela. La questione sanità è colma ormai di connotati politici, almeno in consiglio comunale. Fuori dal municipio, le associazioni che si sono date appuntamento, quasi autoconvocandosi, vanno verso la costituzione di un coordinamento che segua l’evolversi della vicenda. L’hanno deciso a conclusione dell’incontro convocato dopo quanto accaduto negli ultimi giorni, con la denuncia di continui tagli all’ospedale Vittorio Emanuele. Intanto, a supporto del sindaco Domenico Messinese, arriva il consigliere Sandra Bennici, ormai ex Sicilia Futura e passata al gruppo misto come indipendente. “Nel giugno dello scorso anno, il sindaco Domenico Messinese, la massima autorità sanitaria cittadina, ha protestato davanti all’ospedale Vittorio Emanuele – dice Bennici – per ottenere un miglioramento dei servizi ospedalieri, invocando l’aiuto dall’allora governo regionale presieduto peraltro da un gelese. Nella protesta, il sindaco fu quasi lasciato da solo, anzi la commissione consiliare sanità ed altri consiglieri sembravano essere in concorrenza, pur portando avanti la stessa battaglia. Perché mai unirsi per la medesima causa e per la salute della città? Forse, è prevalsa a modo loro una diversa interpretazione di un vecchio proverbio che, la divisione fa la forza. Eppure, sembrava che ci fosse grande sinergia con la competente commissione consiliare alla salute ed ancor di più tra la presidente Virginia Farruggia e l’allora direttore Generale dell’Asp Carmelo Iacono. Il resto è già storia, ma di assoluta mediocrità, senza i grandi risultati auspicati. Le criticità in cui versa la sanità gelese ancora oggi hanno bisogno invece di sinergia, di comunione di intenti, affinchè unitamente al nuovo commissario dell’Asp di Caltanissetta si possano raggiungere quei livelli decenti di servizi, persi nel tempo. Del resto anche il nuovo assessore regionale alla sanità è intervenuto prontamente quando la protesta è stata forte, in occasione della chiusura repentina di reparti sanitari assai utili alla comunità e al comprensorio”. Anche per questo motivo, Bennici boccia l’eventuale nuova sfiducia alla giunta, uno dei motivi che l’ha condotta a lasciare Sicilia Futura. “La lezione non è stata sufficiente – conclude – e sono convinta che questo modus operandi del consiglio comunale non porterà nulla di buono. I cittadini ci hanno dato il mandato di amministrare al meglio, senza sottrarci alle responsabilità, magari trincerandosi nel gioco al massacro in cui la responsabilità è degli altri, anzi del sindaco Messinese”.
“Adesso si ergono a paladini”. Un invito alla coesione politica arriva anche dalla crocettiana Sara Bonura. “Siamo tutti responsabili di ciò che abbiamo oggi, nessuno escluso. Ognuno ha fatto la propria parte. Molti attuali politici lo erano anche nella precedente legislatura – spiega – quindi perché si ergono a paladini, soltanto adesso? Forse perché di chiusura dell’ospedale se ne parla soltanto oggi? Certe tematiche importanti come la sanità, dovrebbero interessare tutti, indistintamente dai colori di appartenenza perché nessuno ne è immune. Le polemiche non hanno mai risolto i problemi. Invece di criticare sempre l’operato altrui, uniamo le forze e chiediamo il potenziamento della nostra struttura ospedaliera, con più sanitari, più servizi e apparecchiature all’avanguardia costantemente aggiornate. A noi cittadini interessa che il problema venga risolto, non chi ha trovato la soluzione. L’unione fa la forza. Non ci sono elezioni politiche imminenti, almeno credo, quindi le capacità e le energie usiamole per difendere i nostri diritti”. Una posizione, la sua, che serve ad ammorbidire i toni rispetto a quanto accaduto con la gestione della sanità locale, portata avanti dall’allora governo regionale del presidente Rosario Crocetta, spesso al centro di aspre critiche.
Bla bla bla bla bla. I fatti sono altra cosa. Basta recarsi nel luogo del delitto e viverli di persona.