Gela. Lascia il carcere e ritorna agli arresti domiciliari (misura che gli era stata imposta dopo il blitz “Cavallo di ritorno”). La decisione è stata emessa nei confronti del ventenne Emanuele Armando Ferrigno. Negli scorsi mesi, i poliziotti del commissariato avevano fatto scattare le manette dopo che il giovane venne coinvolto in una rissa, scoppiata tra le palazzine popolari di piazza Aldo Moro. Avrebbe violato i domiciliari che gli erano già stati imposti e per gli investigatori avrebbe impugnato un bastone per colpire i presunti rivali. Una ricostruzione che è stata contestata dal difensore, l’avvocato Salvo Macrì.
Dopo il no alla scarcerazione arrivato dal gip, il legale ha proposto un appello cautelare, basandosi anche sulle immagini riprese dai sistemi di videosorveglianza della zona che confermerebbero come Ferrigno non abbia colpito i rivali ma anzi sia stato raggiunto da diversi fendenti. Elementi che hanno convinto i giudici ad annullare l’ordinanza, ripristinando i domiciliari.