Gela. La Residenza sanitaria assistita (Rsa) Caposoprano, gestita dalla società “Sst srl”, ha vinto la sua battaglia. Sono stati confermati i 38 posti di accreditamento istituzionale, che l’assessore regionale alla Sanità, Lucia Borsellino, aveva sospeso in via precauzionale a seguito dell’indagine della procura, polizia e guardia di finanza, su presunte irregolarità nell’iter di ottenimento della stessa convenzione. Ieri, A mettere la parola fine alla conferma della convenzione dei 38 posti di accreditamento, rilasciati dalla regione a maggio dello scorso anno, è stato Ignazio Tozzo, dirigente regionale del dipartimento per le Attività sanitarie e Osservatorio epidemiologico “Area interdipartimentale 5 – Accreditamento istituzionale”, firmatario del provvedimento che da il via libera all’accreditamento. Il decreto regionale annulla anche l’ordinanza di sospensiva alla decisione dell0assessore Borsellino, emesso dal tribunale amministrativo regionale di Catania, sezione quarta, lo scorso 5 giugno.
Un grande pasticcio alla Regione… che smentisce se stessa. Il provvedimento conferma le accuse mosse dai 51 dipendenti della Rsa Caposoprano residence che avevano contestato l’atteggiamento dei componenti dell’Azienda sanitaria provinciale mirata a scoraggiare gli assistiti, invitandoli a trasferirsi presso altre strutture del territorio per la sospensiva della convenzione dei posti letto accreditati. Anche i familiari degli assistiti si erano schierati in favore della struttura sanitaria di via Palazzi, usando parole di elogio per la dotazione delle apparecchiature e, soprattutto, per la disponibilità e professionalità del personale in servizio alla Residenza sanitaria assistita “Caposoprano residence”.