La Raffineria ferma 2 impianti: 500 lavoratori in cassa integrazione per 1 anno

 
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Roma. L’Eni annuncia 500 lavoratori in cassa integrazione per un anno. L’azienda ha incontrato oggi le organizzazioni sindacali nazionali e territoriali per illustrare lo scenario della raffinazione in Europa, in Italia, ed in particolare nell’area di Gela.

Il quadro evidenziato, si legge in una nota, «continua ad essere preoccupante, a fronte di una contrazione particolarmente significativa della domanda di prodotti petroliferi e del surplus di capacità di raffinazione, che hanno comportato il crollo dei margini».
In tale contesto, visto il perdurare dello scenario critico, Eni ha comunicato l’esigenza di attuare una fermata parziale e temporanea della Raffineria di Gela, al fine di ridurre gli impatti negativi del conto economico della raffinazione.

La fermata sarà parziale e riguarderà i cicli di produzione a minore redditività, destinati alla raffinazione di greggi esteri e residui, mentre verranno mantenute le lavorazioni dei greggi nazionali e delle cariche circuitali. La durata della fermata sarà di 12 mesi, con conseguente riavvio degli impianti ad aprile 2013. I dipendenti interessati da questo provvedimento non saranno la totalità ma circa 500.

Eni ha confermato l’applicazione delle garanzie per i lavoratori previste nell’accordo, sottoscritto il 26 maggio 2011, per lo sviluppo, la competitività e le relazioni industriali.
Eni ha proposto di continuare il confronto con le rappresentanze sindacali per definire tutti gli aspetti legati alla fermata e alla messa in conservazione degli impianti della Raffineria di Gela.
Nel corso dell’incontro è stato riconfermato il riavvio della raffineria di Venezia il giorno 2 maggio, come da impegni sottoscritti dopo la fermata temporanea.

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