La produzione di Enimed in calo, Castania: "subito un incontro...sono dati preoccupanti"

Gela. I dati di produzione sono allarmanti, con Enimed che in città, stando ai sindacati, starebbe arretrando sempre di più. “Eni perde nel triennio 2014-2017 più di un terzo della produzione originar...

A cura di Redazione Redazione
20 febbraio 2018 20:43
La produzione di Enimed in calo, Castania: "subito un incontro...sono dati preoccupanti" -
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Gela. I dati di produzione sono allarmanti, con Enimed che in città, stando ai sindacati, starebbe arretrando sempre di più. “Eni perde nel triennio 2014-2017 più di un terzo della produzione originaria”, hanno spiegato i vertici della Uiltec, nel corso dell’attivo tenutosi a Ragusa, altra piazza della multinazionale dove i numeri sono costantemente in calo. “Lo stiamo ripetendo da tempo – dice il segretario provinciale della Uiltec Maurizio Castania – serve un incontro con i responsabili locali di Enimed. Questo andazzo non va più bene. Le nostre richieste le abbiamo avanzate, ma dall’azienda devono arrivare risposte, altrimenti non escludiamo altre azioni. E’ inutile parlare di investimenti, se poi i numeri dicono tutt’altro. La produzione nel sito locale sta calando in maniera preoccupante e non vediamo prospettive, soprattutto se le operazioni di revamping dei pozzi non vengono finanziate”. Una linea comune a quella dei segretari di Filctem e Femca, Gaetano Catania e Francesco Emiliani.

La comunicazione alla Regione. Un vertice tra i chimici e i manager di Enimed potrebbe tenersi tra fine febbraio e inizio marzo, ma non c’è ancora niente di ufficiale. Intanto, le segreterie confederali della triplice di Cgil, Cisl e Uil hanno ricevuto la comunicazione che l’amministrazione comunale e i sindaci dell’area di crisi complessa intendono inviare alla presidenza della Regione, nel tentativo di sbloccare l’impasse sull’accordo di programma, il cui iter è fermo da circa dieci mesi, in una fase molto difficile per il territorio locale. Senza nuovi sviluppi e senza vere garanzie sull’intervento finanziario della Regione, l’impalcatura degli investimenti alternativi a quelli di Eni rischia seriamente di crollare.

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