La politica dell’equilibrio vacilla, Caci a Di Stefano: “Cosa ha fatto nella giunta Greco?”

 
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Caci in consiglio insieme all'esponente di "Avanti Gela" Pellegrino

Gela. Il clima dell’esordio, con le tante aperture sulla presidenza del consiglio comunale e sulle commissioni, sembra già alle spalle. La politica dell’equilibrio voluta con forza dal sindaco Terenziano Di Stefano, in questi giorni sta risentendo delle tante voci che si sono addensate intorno alla fase 2 della giunta, a partire da un possibile avvicinamento dell’ex meloniano Salvatore Scerra. L’opposizione ha rotto gli indugi, sostenendo che l’amministrazione sta virando pericolosamente verso gli incastri politici piuttosto che in direzione delle emergenze immediate della città. A farsi carico di una disamina decisamente critica è il consigliere Angelo Caci, il più suffragato in assoluto alle amministrative. Ieri, attraverso i social, ha invitato il primo cittadino a concentrare una parte delle risorse delle royaltiers e delle compensazioni per riqualificare i parchi gioco. Di Stefano, a sua volta, ha fatto notare che senza un bilancio non c’è una possibilità immediata ma ha riferito di una “programmazione in corso”. I toni, a distanza, si sono fatti più pesanti: il primo cittadino preferirebbe una presenza costante dei consiglieri a Palazzo di Città piuttosto che sui social. Caci, scendendo su aspetti marcatamente politici, fa emergere ampie distanze da Di Stefano e dalla sua maggioranza. “Forse si è risentito per il mio post che documenta le condizioni di degrado del parco giochi di Macchitella. Mi parla adesso di programmazione perché ritiene sia una città abituata alla critica e all’emergenza – ha riportato sul proprio profilo facebook – ma chiedo al sindaco, si è già dimenticato di aver fatto parte della giunta precedente per quattro lunghi anni da vicesindaco e da assessore allo sviluppo economico? Mi spiega in quei quattro anni cosa ha realizzato di concreto visto la sua capacità di programmazione? Mi parla del dissesto ma ricordo che sempre la sua precedente partecipazione alla giunta l’ha causato”.

Caci tocca quelli che sono stati punti forti della coalizione moderati-centrodestra, già in campagna elettorale: temi che sono stati rinfacciati politicamente a Di Stefano. Il segnale che non ci sarà alcuna pax istituzionale pare piuttosto cristallino. “Aggiungo, magari i cittadini stanchi delle condizioni di emergenza, ad un certo punto, esasperati, muovono delle critiche, forse perché anziché amministratori abbiamo avuto bravi parolai”, sottolinea. Il consigliere infine ritorna sulle presenze in aula e sul suo ruolo nell’assise civica. “Vorrei rassicurare il sindaco – conclude – la mia presenza in consiglio sarà determinante sulle questioni e sui temi da trattare, non sarà misurata sul numero di sedute. Non ho necessità di maturare gettoni di presenza Se vuole distinguersi faccia seguire i fatti e non le risposte sui social. Il ruolo di sindaco oltre agli onori prevede grandi responsabilità”.

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