La mozione di sfiducia va in aula, Cascino ha firmato: “Ente in stato comatoso”

 
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L'esponente Dc Vincenzo Cascino

Gela. C’è la decima firma alla mozione di sfiducia. L’esponente della Nuova Dc Vincenzo Cascino, come anticipato dai vertici del partito due settimane fa, ha apposto la sua sigla. La mozione può andare in consiglio. Cascino ha integrato la sua adesione con un documento, nel quale delinea le ragioni della sfiducia. Oltre alla Nuova Dc, avevano già aderito i partiti di centrodestra e il Pd. Cascino e i vertici della Dc, nel documento, descrivono un ente comunale “in stato comatoso”. Senza atti finanziari e con il sistema dei progetti Pnrr che non ingrana, per il consigliere non ci sono le condizioni per andare avanti. L’amministrazione e il sindaco Lucio Greco, secondo il cuffariano, non sono riusciti a guidare una transizione che avrebbe dovuto assicurare uno sviluppo della città.

Troppe emergenze, dal servizio idrico che non è per nulla efficiente e fino a soluzioni non in linea sui rifiuti, sono ancora oggi irrisolte, spiega inoltre Cascino. Neanche le misure correttive richieste dalla Corte dei Conti sono ancora note. Per Cascino, il “quadro politico a supporto del sindaco è troppo debole” per sostenere l’azione amministrativa. Il consigliere, a sorpresa, ha rotto gli indugi e ora spetta al presidente Sammito fissare la seduta per trattare la mozione, nel pieno della crisi finanziaria del Comune. Il centrodestra lancia un chiaro segnale al sindaco e ora lo mette alla prova d’aula.

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