Gela. A settembre, il caso della morte di una neonata ritornerà davanti al giudice delle indagini preliminari del tribunale. I genitori, rappresentati dall’avvocato Joseph Donegani, si sono di nuovo opposti alla richiesta di archiviazione dell’indagine, presentata dai pm della procura. I magistrati non hanno individuato elementi utili per portare avanti gli approfondimenti. Non ci sono iscritti nel registro degli indagati. La neonata, dopo pochi giorni dal parto, morì all’ospedale di Enna, dove era stata trasferita. Per i genitori, si tratterebbe addirittura di un possibile omicidio colposo, come sostenuto dal loro legale che chiede l’effettuazione dell’autopsia. Ci sarebbero state diverse inefficienze negli interventi dei sanitari dell’ospedale Vittorio Emanuele. Nella nuova opposizione, vengono ribaditi tutti i dubbi sulla fase di trasporto della neonata, arrivata ad Enna a bordo di un’ambulanza non adatta a quel tipo di trasferimento e senza la necessaria documentazione medica. La famiglia sostiene che la causa scatenante di tutto sarebbe stata un’infezione da streptococco, accertata dal consulente di parte nominato in fase di indagine.
Un’infezione che si sarebbe potuta superare sottoponendo la madre, nella fase di gestazione, a tamponi vaginali e rettali, necessari ad accertare la presenza dello streptococco. Un’attività svolta solo alla sedicesima settimana di gestazione e mai più ripetuta. Una serie di profili che il legale dei coniugi chiede di valutare, opponendosi all’eventuale archiviazione dell’indagine. La decisione spetterà al giudice.