Gela. Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Cesare Terranova, Carlo Alberto Dalla Chiesa, Pio La Torre, Piersanti Mattarella, Gaetano Costa e Rocco Chinnici. Magistrati, esponenti in prima linea delle forze dell’ordine ma anche politici coraggiosi, che furono tutti vittime di mafia. A Palazzo di giustizia, il loro ricordo ma soprattutto l’insegnamento civile che hanno lasciato adesso è impresso all’interno delle aule, dove quotidianamente si svolge l’attività giudiziaria. Sono state collocate delle citazioni lasciate alla memoria da chi la mafia l’ha affrontata e ne è stato per questo anche vittima. Sono poste sui muri interni, per volontà del presidente del tribunale Roberto Riggio, dei giudici, dei pm della procura (condotta dal procuratore capo Fernando Asaro) e degli avvocati del foro.
L’installazione è stata completata proprio apponendo citazioni lasciate da queste vittime coraggiose di una mafia che non è ancora sconfitta, seppur irrimediabilmente indebolita. E’ inoltre un monito contro ogni atteggiamento di imposizione o di ambigua equidistanza.
Che ipocrisia!