Gela. Dopo il blitz scaturito dall’inchiesta “Camaleonte”, iniziano gli interrogatori. I pm della Dda di Caltanissetta e i militari del Gico della Guardia di finanza sono convinti che dietro alla scalata esponenziale del gruppo imprenditoriale gestito dalla famiglia Luca ci sia stata la presunta mano del gruppo Rinzivillo. Giovedì, davanti al gip del tribunale di Caltanissetta, si presenteranno Francesco Gallo, Maria Assunta Luca, Concetta Lo Nigro e Emanuela Lo Nigro. Vengono ritenuti referenti degli altri indagati, Salvatore Luca, Rocco Luca e Francesco Luca. Avrebbero avuto un ruolo non secondario nella gestione della galassia finanziaria dei Luca. Tra le accuse, c’è quella di riciclaggio. Sono tutti legati da stretti rapporti di parentela e avrebbero dato un contributo nella gestione delle sette società, adesso finite sotto sequestro. Per gli investigatori, i Luca si sarebbero serviti di prestanome, mantenendo comunque il totale controllo degli affari aziendali.
I quattro indagati che verranno sentiti giovedì sono sottoposti al divieto di dimora nelle province di Caltanissetta e Ragusa. Si presenteranno dal gip, difesi dagli avvocati Flavio Sinatra e Antonio Gagliano.
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