La marcia per il diritto alla salute, Niscemi si ribella alla chiusura del Pronto Soccorso

 
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Niscemi. Una città a difesa del proprio presidio sanitario. “Giù le mani dal nostro ospedale – la sanità non è un profitto ma un diritto, l’ospedale non si tocca – No ad una sanità fantasma – il pronto soccorso ti può salvare la vita”. Poi la voce degli alunni del 3° Circolo didattico sintetizzata in un’altro cartellone portato a mano da due mamme e con le seguenti scritte:”quando a qualcuno viene l’infarto, non può aspettare – l’ospedale è importante perché salva le persone che noi amiamo – quando i bambini si ammalano devono essere curati – se un bambino piccolo ingoia qualcosa, chi deve salvarlo? Non devono chiudere l’ospedale perché se c’è un’urgenza si può morire – tante persone resterebbero senza lavoro e dovrebbero andare lontano, creando disagi alla famiglia”.

Questi le frasi ad effetto e gli slogan scritti nei tantissimi cartelloni e striscioni tenuti a mano da rappresentanti delle associazioni, da mamme, alunni delle scuole che questa mattina hanno partecipato alla “Marcia a tutela del diritto alla salute” che si è svolta in città, organizzata dal Comitato cittadino di lotta contro la chiusura del pronto soccorso e dell’ospedale, costituito da associazioni, scuole, chiese, sindacati e forze politiche e liberi cittadini.

Una manifestazione pubblica di protesta contro la paventata chiusura del pronto soccorso e l’ulteriore declassamento delle Unità operative e dei servizi sanitari dell’ospedale “Suor Cecilia Basarocco” di Niscemi che la Regione siciliana ha previsto nello schema del Piano di riordino della rete ospedaliera in Sicilia e che dovrebbe entrare in vigore il 31 dicembre del 2017, così come disposto dal decreto Balduzzi.

I partecipanti alla pubblica manifestazione a difesa dell’ospedale e del pronto soccorso,  molti dei quali componenti di tutte le associazioni della città, alunni delle scuole e mamme, si sono concentrati questa mattina alle 9.30 in piazza Vittorio Emanuele con i labari delle varie associazioni e cartelloni di protesta, i quali si sono mossi in corteo verso l’ospedale “Suor Cecilia Basarocco” di Niscemi attraversando le vie Umberto, Vincenzo Crescimone, piazza Mascione, XX Settembre e piazza Martiri di Nassirya.

Presenti alla manifestazione anche il sindaco Francesco La Rosa con la fascia tricolore, il labaro del Comune, assessori e consiglieri comunali.

La Manifestazione si è conclusa davanti l’ospedale “Suor Cecilia Bsarocco” di Niscemi  con i vari interventi e le testimonianze sui gravi rischi per la salute e la vita dei cittadini di Niscemi che deriverebbero dall’eventuale chiusura del pronto soccorso e  declassamento delle Unità operative e dei servizi sanitari del nosocomio niscemese.

Sono intervenuti a puntualizzare l’importanza e l’indispensabilità del pronto soccorso e dell’ospedale per la popolazione di Niscemi una giovane donna che colpita da emorragia cerebrale, ha testimoniato di essere stata salvata dal tempestivo intervento dei medici del pronto soccorso e dell’ospedale, il dirigente scolastico del 3° Circolo didattico prof. Rosario Alesci per il mondo della scuola, il dott. Gregorio Amato, Pino Farruggia per il mondo delle associazioni, il parroco don Lillo Buscemi, Maurizio Giannetto per il Movimento No Muos Sicilia e tantissimi giovani.

Ha concluso gli interventi il sindaco Francesco La Rosa il quale ha detto:”abbiamo tutti i requisiti di legge per mantenere aperto l’ospedale ed istituire il pronto soccorso autonomo. E’ previsto dal decreto Balducci per i territori che si trovano nelle aree ad alto rischio ambientale e noi come Niscemi lo siamo.Sia chiaro che a nessuno permetteremo di scipparci di questo diritto e di chiudere l’ospedale”.

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