Gela. Le organizzazioni mafiose avrebbero controllato gran parte del mercato degli imballaggi destinati all’ortofrutta, avendo come punto di riferimento lo snodo fondamentale del mercato di Vittoria. Nel processo scaturito dal blitz “Ghost trash”, i collaboratori di giustizia sono stati chiamati a testimoniare, citati dai pm della Dda di Catania, che hanno coordinato l’inchiesta. Il dibattimento si tiene davanti ai giudici del collegio penale del tribunale di Ragusa. Le aree del vittoriese, al confine con quella di Gela, sarebbero state controllate dalle aziende del presunto gruppo criminale. A giudizio, c’è anche un operatore del settore gelese, difeso dall’avvocato Carmelo Tuccio. Secondo i pm della Dda etnea e i finanzieri che hanno condotto l’inchiesta, le fila dell’affare le avrebbe tenute l’imprenditore Giombattista Puccio, conosciuto con il soprannome di “Titta ‘U ballerinu”. Da lui sarebbero partite le direttive per controllare la produzione di imballaggi di plastica.
In giudizio, potrebbero arrivare delle novità, dopo il sequestro di un quaderno, che era nella disponibilità di uno degli imputati detenuti. Conterebbe nomi che potrebbero rientrare nelle vicende ricostruite dagli inquirenti.