Gela. Nei conti di Eni mancano più di due milioni e mezzo di euro. Soldi che il Comune deve versare per una lunga serie di bollette non pagate. Eni Gas e Luce, infatti, dal 2011 e fino all’aprile del 2016 ha fornito energia elettrica al municipio, compresa quella destinata agli impianti di illuminazione pubblica. L’azienda, però, non ha incassato. Così, è partita una lunga trattativa, che si è chiusa negli ultimi giorni. Una transazione consentirà alla multinazionale di mettersi in tasca 2 milioni 650 mila euro, rinunciando alla causa civile in atto. In realtà, almeno all’inizio, le cifre in ballo erano pure più pesanti, superando i quattro milioni di euro. L’amministrazione comunale, già in passato, aveva dato il via libera ai primi pagamenti, versando circa settecentomila euro. Con le casse asfittiche, però, il Comune non è riuscito a rispettare gli accordi originari. E’ stata necessaria una nuova intesa. Il municipio finirà di pagare nel luglio del 2022.
La transazione sulle piattaforme. Un accordo che l’amministrazione comunale giudica “molto conveniente per l’ente”, soprattutto a seguito della rinuncia di Eni all’azione civile e quindi agli eventuali interessi di mora. Solo qualche giorno fa, la giunta ha chiuso la transazione che gli permetterà di incassare tra i sette e gli otto milioni di euro, proprio da Eni, per Ici, Imu e Tasi sulle piattaforme estrattive (in questo caso è il Comune che ha rinunciato all’azione in giudizio) . La multinazionale finirà di pagare nel gennaio 2019. Ad Eni, però, il Comune, entro il 2022, dovrà darne più di due milioni e mezzo per le bollette non saldate.