Gela. Un solo nome per sostituire la defunta Maria Concetta Nardo nel collegio comunale dei revisori dei conti: è bastato questo per spaccare ancor di più gli equilibri interni alla maggioranza in consiglio.
La seduta di martedì sera, infatti, ha riservato diversi colpi di scena. Dopo l’iniziale approvazione del regolamento sui controlli interni all’ente, tutte le attenzioni si sono spostate sulla nomina.
E’ stato l’esponente dell’ex Mpa Fabrizio Cafà a chiedere il prelievo del punto. Una scelta, però, che non ha convinto tutti i presenti. In aula, infatti, mancava praticamente l’intera rappresentanza del Partito Democratico, ad eccezione del consigliere Giuseppe Manfrè.
“Ho i miei dubbi sulla trattazione di questo punto – ha detto Gioacchino Pellitteri – rischiamo di decidere senza una parte molto importante del civico consesso”. Perplessità che non sono state sufficienti. La vera contesa si è scatenata sulle modalità di scelta del sostituto di Maria Concetta Nardo.
“Bisogna dire basta alla solita spartizione – è intervenuto Guido Siragusa dell’Udc – adesso, è giunto il momento di far uscire i mercanti dal tempio. Dobbiamo scegliere con un sorteggio. Non si può fare un nome nei corridoi e poi portarlo in aula”.
Sorteggio che, già in precedenza, era stato indicato da Vincenzo Cirignotta dell’ex Mpa. Proprio gli autonomisti, davanti alla volontà dei colleghi di partito Cirignotta e Cafà, si sono trovati decisamente spiazzati.
Non a caso, Giuseppe Collura e Crocifisso Napolitano hanno contestato l’opzione del sorteggio: linea assunta, allo stesso tempo, dagli esponenti di Pensiero Libero.
Tra i corridoi di Palazzo di Città, nessuno sembrava smentire il patto che sarebbe stato stretto fra Pino Federico e Renato Mauro per assegnare il posto vacante al commercialista Gaetano Lorefice.
Il sorteggio, invece, ha parzialmente sparigliato le carte. Dall’urna, il dirigente Antonio Grisanti ha estratto il numero 7: corrispondente, nell’elenco delle domande presentate, al nominativo di Maria Cattuto. Operazione che, comunque, non è bastata. Alla fine, si è dovuta svolgere una vera e propria votazione: undici preferenze per la sorteggiata, solo nove per Lorefice.
“Questa volta – hanno quasi esultato Vincenzo Cirignotta e Guido Siragusa – non è passata l’etica dell’amico degli amici. La dottoressa Cattutto, forse, è la prima professionista siciliana ad essere scelta tramite un sorteggio”.