Gela. Un quadro complessivo, piuttosto carente. I consiglieri comunali del Movimento cinque stelle lanciano tanti dubbi sulla strategia dell’amministrazione comunale in materia di fondi europei.
Il Patto per il Sud. Lo fanno dopo la trasferta a Bruxelles di Virginia Farruggia, componente del gruppo consiliare grillino. “Gela potrebbe chiedere immediatamente l’anticipo di tutti gli interventi presenti negli allegati del Patto per il Sud – spiegano i consiglieri – naturalmente, la richiesta dell’anticipo deve prevedere che gli interventi siano realmente progettati e avviabili. Ma volendo comprendere le difficoltà progettuali e burocratiche dell’amministrazione comunale e del governo Crocetta, ci saremmo accontenti di avviare gli interventi urgenti come il porto. Per legge, considerato che tutto sarebbe progettato ed autorizzato, potremmo richiedere lo sblocco del dieci percento, stiamo parlando di 6,7 milioni di euro. Altro che compensazioni ed elemosine”. I grillini richiamano anche la vicenda del restauro dell’ex chiesa di San Giovanni. “A seguito della mancata certificazione dei lavori di restauro effettuati a valere del Fesr per il non rispetto dei tempi e dei regolamenti europei – spiegano – abbiamo avuto la conferma, da parte degli uffici romani che coordinano i Patti del Sud, che la cifra persa può essere recuperata dalle risorse previste. A questo punto, anche se rappresenta un’amara consolazione, chiediamo alla giunta Messinese di attivare e richiedere subito il recupero della somma. Potevamo realizzare due interventi e come sempre con due fave non si riesce a prendere neanche un piccione”.
Il Piano…di Siciliano. Tra i punti interrogativi della strategia europea della giunta, almeno stando ai consiglieri del Movimento cinque stelle, c’è soprattutto il Piano d’azione per l’energia sostenibile, realizzato durante l’esperienza Fasulo dall’attuale vicesindaco Simone Siciliano. “Bloccato per richieste di chiarimento e ancora in corso di valutazione – concludono – nonostante chi amministri sia la stessa persona che ha redatto il piano. Città come Vittoria e Licata hanno già iniziato gli interventi previsti dai rispettivi piani e ottenuto i primi finanziamenti”.