La giudice si astiene, slitta processo al vescovo Gisana e a don Murgano

Il vescovo Gisana a processo per falsa testimonianza nel caso Rugolo. La giudice si ritira. Antonio Messina si costituisce parte civile.

26 maggio 2025 19:33
La giudice si astiene, slitta processo al vescovo Gisana e a don Murgano -
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Enna. È durata pochi minuti l’udienza predibattimentale per falsa testimonianza a carico del vescovo di Piazza Armerina, Rosario Gisana, e del suo vicario giudiziale, don Vincenzo Murgano.

Oggi avrebbe dovuto aprirsi l’udienza predibattimentale per falsa testimonianza a carico di monsignor Gisana, e di don Vincenzo Murgano. A dover valutare l’ammissibilità delle prove era la giudice Maria Rosaria Santoni. Ma la toga si è tirata indietro.

Il motivo? La dottoressa Santoni era il giudice estensore della sentenza nel processo contro don Giuseppe Rugolo, il sacerdote travolto dallo scandalo degli abusi su minori. Una sentenza che portò a una condanna in primo grado a quattro anni e mezzo. In quel processo, a testimoniare fu proprio il vescovo Gisana — e ora quella stessa testimonianza è sotto accusa: secondo l’impianto dell’accusa, sarebbe stata falsa.

Chi ha acceso il primo fiammifero di questa storia è Antonio Messina, oggi giovane archeologo, allora un ragazzo, all’epoca dei fatti minorenne, che ebbe il coraggio di denunciare. È sua la voce che ha dato avvio all’inchiesta contro don Rugolo. Oggi è anche parte civile nel procedimento per falsa testimonianza. E nei giorni scorsi, lontano dai riflettori, è stato ascoltato in forma riservata dalla Commissione pontificia per la Tutela dei minori. 

Una notizia che è filtrata a margine dell’udienza d’appello per Rugolo, dove la sua assenza è stata notata. “Mantengo il riserbo sui contenuti dell’incontro”, ha dichiarato Messina poco dopo. “Ma auspico una risoluzione anche ecclesiastica, che apra la strada alla verità. Deve essere un esempio per altre vittime”.

 Lo stesso Messina ha comunqie reiterato a Papa Leone XIV la stessa richiesta fatta a Francesco, “Questo Vescovo va rimosso”.

La prossima udienza del processo a Gisana e Murgano intanto è stata fissata per il 29 ottobre. Un nuovo giudice, una nuova fase, ma l’aria resta tesa. Il legale del vescovo, l’avvocato Gabriele Cantaro, ha annunciato che la difesa sarà rafforzata da un penalista di Roma, l’avvocato Pierfrancesco Bruno. “La nomina di un legale da Roma dimostra che questo processo ha ormai un rilievo nazionale”, ha commentato Messina.

Lontani i tempi in cui il silenzio bastava a coprire tutto. Oggi, la giustizia bussa anche alle porte dei palazzi vescovili. Anche se, non sempre trova chi è disposto ad aprire.

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