Gela. La Ghelas multiservizi è nata per stabilizzare i precari, non per esternalizzare i servizi del Comune. Sancendo questo principio il futuro degli oltre cento lavoratori sarà salvo.
La sentenza della Corte costituzionale ha scardinato la procedura della spending review, che metteva gli enti locali, comune di Gela compreso, davanti ad un bivio: sciogliere le società partecipate entro fine anno o privatizzarle entro il 31 dicembre 2013. La corte ha stabilito che non rientrano in questa fattispecie le società che svolgono servizi di interesse generale di rilevanza economica, tra cui rientrano i servizi pubblici locali, a cui la stretta non si applica. Enrico Vella, capogruppo del Pd, non può che esultare. “Ero convinto che la Ghelas non rischiasse nulla – dice – avevo presentato una interrogazione in cui facevo specifico riferimento all’articolo 4 del decreto legge Monti che le regioni e gli enti locali hanno poi impugnato. Quell’articolo violava la Costituzione perchè impediva agli enti di scegliere in maniera autonoma i modelli organizzativi da adottare nella produzione di beni e servizi. Il caso della Ghelas poi è diverso: noi avevamo scelto un percorso di stabilizzazione dei precari. La società non è nata per altri motivi”.