La fuga, il deserto, il viaggio in mare, Gela e ora è un professionista in serie C: in città finì in una comunità per minori

 
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Gela. Fuggito dalla dittatura imposta nel suo paese, il Gambia, arrivato

in Libia dopo un viaggio fatto di deserto, poi a Gela, al termine di un’altra epopea in mare, con la vita appesa ad un filo.

Un contratto da professionista. A distanza di meno di un anno, ha lasciato Gela e, adesso, ha firmato un contratto da professionista con la Juve Stabia, in serie C. Sono le tappe di una vita scandita dalla fuga per sopravvivere, raccontate dal diciannovenne Omar Gaye. Dopo l’arrivo a Pozzallo, è stato trasferito in una struttura, in città, per richiedenti asilo. Proprio a Gela ha ripreso a dare calci ad un pallone. “Poi ho chiesto di andare via da Gela – ha spiegato – non nascondo di aver trovato diffidenza e razzismo”. Così, il diciannovenne arriva a Napoli. Nel capoluogo campano inizia a correre sulla fascia sinistra nelle fila dell’Afro-Napoli, una formazione composta da migranti che milita nel campionato di promozione. Lo nota l’ex centrocampista del Napoli Francesco Montervino che lo suggerisce all’ex Catania Fabio Caserta, oggi tecnico della Juve Stabia. Gaye va in ritiro con gli stabiesi e convince tutti. Contratto da professionista, ma in mente rimangono quei viaggi sul filo della vita, lo zio che lo accompagna ma del quale non ha più notizie, la famiglia rimasta in Gambia.

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