La droga tra Niscemi e Gela, il contatto con i gelesi e lo spaccio controllato dai niscemesi
Tra gli arrestati, i presunti contatti gelesi
Niscemi. Gli interrogatori preventivi si erano già tenuti nelle scorse settimane, davanti al gip del tribunale di Gela. I pm della procura gelese e i poliziotti del commissariato di Niscemi hanno ricostruito una nuova filiera dello spaccio di droga, soprattutto hashish. Niscemi era il punto logistico di riferimento e le compravendite avvenivano anche in un casolare rurale. La droga arrivava spesso da Gela. Una misura di custodia cautelare in carcere è stata eseguita nei confronti del trentasettenne Mirko Greco e del ventiquattrenne Vincenzo Tilaro(già coinvolto nel blitz "The wall"), entrambi gelesi. Avrebbero tenuto i contatti con i niscemesi. Secondo gli investigatori, che hanno condotto l'inchiesta "Drug emoticon" (le comunicazioni per la droga pare avvenissero usando proprio gli emoticon della messaggistica), uno dei più attivi nelle piazze di spaccio di Niscemi era il venticinquenne Salvatore Rizzo, a sua volta destinatario di misura restrittiva in carcere. Erano tanti i clienti che si rifornivano a Niscemi. Sono in totale tre gli indagati sottoposti alla custodia in carcere. Ai domiciliari, invece, il niscemese ventiquattrenne Emanuele Sciacca, che attualmente si trovava fuori dalla Sicilia. Sono sette i coinvolti. L'attività investigativa ha toccato inoltre una gelese, non sottoposta però ad alcuna misura. Tra le ipotesi avanzate dagli inquirenti, pure l'estorsione, sempre nell'ambito dello spaccio di sostanze stupefacenti.
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