Gela. Il centro dello spaccio, scoperto dai poliziotti del commissariato, coordinati dai pm della procura, sarebbe stato nel cuore di via Abela. Le indagini, culminate nel blitz “Supermarket”, si concentrarono sull’abitazione di famiglia del quarantaquattrenne Benito Peritore. Secondo gli investigatori, sarebbe stato lui a gestire l’affare dello spaccio, insieme a pusher di fiducia. I pm della procura hanno chiuso le indagini, che coinvolgono, oltre a Peritore, altre dieci persone. Si tratta di Alberto Drogo, Concetta Liardo, Elisea Peritore, Michael Caci, Calogero Peritore, Massimo Terlati, Carmelo Nicastro, Antonino Raitano, Giovanni Nastasi ed Enrico Nastasi. Solo alcuni dei coinvolti sono stati sottoposti a misura cautelare. L’ultimo provvedimento, in ordine di tempo, dopo l’esito del riesame, ha riguardato Antonino Raitano, già detenuto per altre vicende. Da quanto emerso, in via Abela si spacciavano soprattutto hashish e cocaina. Il viavai di clienti era costante, almeno in base a quanto registrato dalle videocamere piazzate dai poliziotti. Le prime verifiche sarebbero partite da una segnalazione effettuata attraverso l’app, messa a disposizione dalla Polizia di Stato.
I presunti pusher individuati dagli investigatori si spostavano anche in altre zone della città e per alcune cessioni avrebbero raggiunto centri vicini, come Niscemi e Butera. L’indagine è stata coordinata dal pm Luigi Lo Valvo. I coinvolti sono difesi dagli avvocati Giacomo Ventura, Francesco Enia, Carmelo Tuccio e Cristina Alfieri.