La denuncia sui rifiuti interrati, cittadini in tribunale: Iudice, "olocausto invisibile"

Gela. “Un vero e proprio olocausto invisibile”. L’artista Giovanni Iudice che in alcune sue opere ha voluto immortalare il disfacimento ambientale di questo territorio, definisce così quanto sta accad...

A cura di Redazione Redazione
04 novembre 2018 11:30
La denuncia sui rifiuti interrati, cittadini in tribunale: Iudice, "olocausto invisibile" - Ieri un gruppo di cittadini si è radunato nei pressi del tribunale
Ieri un gruppo di cittadini si è radunato nei pressi del tribunale
Condividi

Gela. “Un vero e proprio olocausto invisibile”. L’artista Giovanni Iudice che in alcune sue opere ha voluto immortalare il disfacimento ambientale di questo territorio, definisce così quanto sta accadendo in città ormai da decenni e adesso ancor più sotto i riflettori dopo la denuncia pubblica dell’ex operaio Emanuele Pistritto. Ieri mattina, c’era anche l’artista davanti a palazzo di giustizia, insieme ad altri cittadini che si sono radunati spontaneamente a seguito della testimonianza di Pistritto, messa in onda dagli autori del programma Rai “Nemo”. “Adesso, c’è un testimone consapevole di un avvelenamento – ha detto ancora Iudice – bisogna subito quantificare i danni. Viviamo in un territorio che come già fatto emergere nello studio dello specialista Fabrizio Bianchi risente degli effetti dell’inquinamento come capitato per Chernobyl”.

Emanuele Amato, presidente della sezione locale di Amici della Terra, da anni denuncia fatti dello stesso tipo. “Sono situazioni che sono state denunciate per trent’anni – ammette – come associazioni abbiamo ricevuto tante segnalazioni che poi abbiamo portato in procura. Ricordo quella di un ex lavoratore della società Cipolla che all’epoca si occupava dello smaltimento dei rifiuti”. Tra i morti di un lunghissimo elenco funebre c’è anche l’ex operaio dell’impianto clorosoda Salvatore Mili e il figlio Orazio, insieme agli altri familiari, continua a chiedere giustizia. “La procura ha fatto un lavoro immenso – dice quasi rispondendo alle critiche che alcuni hanno mosso ai magistrati locali – abbiamo un organo che vuole la verità e invito tutti ad iniziare a parlare con vero senso di causa”. Nonostante il clamore della denuncia di Pistritto, ieri davanti al tribunale solo in pochi hanno deciso di farsi vedere seppure simbolicamente.

Le migliori notizie, ogni giorno, via e-mail

Segui Quotidiano di Gela