Gela. Gli indugi politici era stato tra i primi, almeno in città, a romperli.
“Devo valutare la composizione della lista”. tempo, la direzione cittadina e i vertici regionali di Sicilia Futura hanno individuato nel consigliere comunale ex dem Giuseppe Ventura l’uomo giusto da mettere in lista nella corsa alle regionali di novembre. Qualcosa, però, almeno negli ultimi giorni, sembra essersi inceppata. “Sto riflettendo sulla candidatura – dice proprio Ventura – non è nel mio stile politico partecipare solo per togliere voti agli altri candidati della città. Devo valutare la composizione definitiva della lista di Sicilia Futura”. Il punto interrogativo più sostanzioso si chiama Gianluca Miccichè, l’uomo forte del Vallone che, solo qualche mese fa, è stato travolto dalle polemiche sul tentativo di ammorbidire la protesta di due fratelli tetraplegici palermitani. L’ex assessore regionale, dimessosi dopo quei fatti, dovrebbe essere una delle vedette elettorali del movimento di Salvatore Cardinale. Ad oggi, però, lo stesso Miccichè non ha ratificato la sua scelta definitiva. Quindi, senza uno che possa spostare pacchetti di voti pesanti, tutto può cambiare. “Non so ancora quale scelta verrà assunta da Gianluca Miccichè – spiega Ventura – non ho intenzione di candidarmi solo per essere un ostacolo. Se ci saranno le condizioni giuste per puntare all’Ars, allora sarò in lista”.
“Aspettiamo la firma di Napolitano”. Intanto, l’ex dem è stato anche tra i primi a sposare la mozione di sfiducia unitaria che dovrebbe arrivare in aula, di modo da incardinare la discussione sul futuro più immediato del sindaco Domenico Messinese e della sua giunta. Anche in questo caso, però, tutto è fermo. “Il consigliere forzista Crocifisso Napolitano dovrebbe firmare il documento nelle prossime ore – conclude Ventura – con quella firma, che è la dodicesima, la mozione verrà depositata”. Insomma, per ora nessuna certezza.
