Gela. Martedì, i giudici della Corte di Cassazione hanno confermato la condanna a sette anni di reclusione, impostagli perché coinvolto nell’inchiesta antimafia “Agorà”. Per il quarantunenne Carmelo Curvà, la decisione è diventata definitiva. L’uomo, però, è stato fermato nella notte, mentre si trovava nei pressi di Caltagirone. I carabinieri hanno notato la vettura sulla quale viaggiava, insospettiti dal fatto che avesse repentinamente cambiato direzione, immettendosi nella zona industriale del centro calatino. Effettuando gli accertamenti, è subito emerso che il quarantunenne era destinatario di un ordine di esecuzione pena. Deve ancora scontare quattro anni e dieci mesi.
I giudici di Cassazione non hanno accolto il ricorso della difesa, confermando la sentenza della Corte d’appello di Caltanissetta. In base alle accuse, Curvà avrebbe fatto parte del gruppo degli stiddari. Dopo il fermo, è stato trasferito nel carcere di Caltagirone.
Aggiornamento: Curvà, come spiega un familiare che era con lui in auto, pare si stesse recando a Catania per consegnarsi, dopo aver saputo che la condanna era diventata definitiva.