Gela. Sul piano di investimenti dell’Eni è intervento anche il presidente della commissione Ambiente, territorio e beni ambientali, Giuseppe Marinello. In una interrogazione si rivolge all’amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni, per rivolgergli una serie di interrogativi.
“Da un lato non possiamo essere che felici del fatto che in un momento di crisi così importante l’Eni investa sul territorio – scrive il senatore del Pdl – Non mi è ben chiaro però se si continuerà a lavorare sul pet coke. E in questo caso l’eventuale surplus di energia elettrica prodotta sarà immessa sul mercato? Altra questione riguarda gli inquinanti emessi in atmosfera. Quali saranno le conseguenze?”. Sono questi gli interrogativi posti dal presidente della commissione permanente Ambiente all’Ad di Eni. Gli stessi dubbi erano stati avanzati alcuni giorni fa da don Luigi Petralia, parroco della chiesa Santa Lucia, sensibile ai temi ambientali e dei lavoratori. “Qualcuno solleva la paura che togliendo il pet coke chiuda la raffineria – dice – Noi non chiediamo la chiusura di una azienda che dà lavoro a tante famiglie ma di sostituire il pet coke creando energia alternativa. La Sicilia ha scelto il fotovoltaico. Come si concilia questa centrale con la scelta del futuro. Esistono processi tecnologici alternativi meno inquinanti per creare energia. Se costano molto di più non deve essere una giustificazione”.