La cocaina spacciata con i minorenni, continuano gli interrogatori: dal gip altri indagati

 
0

Gela. La cocaina gestita in città da un presunto gruppo, con a capo il trentasettenne Crocifisso Di Gennaro. L’inchiesta “Cruis” ha permesso di ricostruire i meccanismi dell’affare, che avrebbe fruttato fino a quarantamila euro al mese. Dopo gli arresti, messi a segno dai carabinieri del reparto territoriale e da quelli del comando provinciale, proseguono gli interrogatori. Ieri, proprio Di Gennaro, difeso dall’avvocato Flavio Sinatra, ha negato le accuse, respingendo le ricostruzioni che lo danno al vertice dell’affare. Nelle scorse ore, invece, si sono presentati dal gip altri indagati. E’ toccato a Vincenzo Cannizzo e a due giovani, minorenni all’epoca dei fatti. Cannizzo e uno dei minori sono difesi dall’avvocato Giacomo Ventura. L’altro giovanissimo, invece, è rappresentato dall’avvocato Flavio Sinatra.

L’affare della cocaina. Cannizzo, almeno secondo gli investigatori, avrebbe supportato Di Gennaro, monitorando le mosse dei minorenni utilizzati come pusher. La cocaina sarebbe stata spacciata anche nel cuore del quartiere Caposoprano, utilizzando come copertura il bar “Cruis”. Nell’inchiesta, sono stati coinvolti i presunti fornitori. La droga sarebbe arrivata dalle piazze di spaccio di Catania ma anche dalla zona della provincia di Ragusa.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here