La Chiesa medievale nissena che nasconde un capolavoro firmato Vito D’Anna

La Chiesa di San Francesco d’Assisi a Gela, fondata nel XIV secolo, custodisce un altare barocco e un affresco di Vito D’Anna.

A cura di Redazione
14 settembre 2025 19:00
La Chiesa medievale nissena che nasconde un capolavoro firmato Vito D’Anna - Foto: Antonio Pignato/Wikipedia
Foto: Antonio Pignato/Wikipedia
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Una fondazione medievale nel cuore di Gela

La Chiesa di San Francesco d’Assisi di Gela risale al XIV secolo e rappresenta uno dei più antichi edifici religiosi della città. Eretta dai frati minori conventuali, conserva ancora oggi l’impianto medievale, riconoscibile soprattutto nella sobria facciata e nella pianta a tre navate. Situata lungo l’asse centrale di Corso Vittorio Emanuele, la chiesa fu per secoli un punto di riferimento spirituale per la comunità gelese, attraversando fasi di abbandono, restauri e trasformazioni che ne hanno stratificato lo stile architettonico. La sua posizione centrale testimonia quanto fosse importante il ruolo dei frati minori nella vita religiosa e sociale di Gela.

Barocco e pittura siciliana nel cuore della navata

Nel corso del XVII secolo, la chiesa subì un’importante trasformazione in chiave barocca. L’interno fu arricchito da altari marmorei policromi, tipici della grande tradizione siciliana, e da un vasto ciclo pittorico che ancora oggi impreziosisce le navate laterali. Il capolavoro più celebre è però l’affresco della Gloria di San Francesco, realizzato dal pittore palermitano Vito D’Anna, uno dei massimi esponenti del Settecento artistico siciliano. Quest’opera trasforma la volta della navata centrale in un trionfo di colori e figure, ponendo la Chiesa di San Francesco tra i luoghi d’arte più significativi di Gela.

Curiosità

Lo sapevi? La chiesa fu chiusa per oltre cinquant’anni, dal secondo dopoguerra fino agli anni Ottanta del Novecento, a causa dei danni e del degrado accumulati. Soltanto grazie a un restauro accurato è stata riaperta al culto, restituendo ai gelesi un monumento che oggi è considerato una delle testimonianze più preziose della storia cittadina.

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