La base per il gas attiva nel 2020, Enimed conferma investimento: concluso confronto con sindacati

 
0

Gela. Una base a terra per il gas che dovrebbe entrare a pieno regime entro il dicembre del 2020. Sono questi i tempi messi nero su bianco dai manager di Enimed nel corso del confronto avviato con i sindacati della triplice di Filctem, Femca e Uiltec. L’azienda sembra intenzionata a rispettare le scadenze, anche se manca l’autorizzazione del ministero dell’ambiente per la struttura di collegamento mare-terra. Dovrebbe essere emessa entro i prossimi quattro mesi. “Se non arrivasse – spiegano i segretari provinciali Gaetano Catania, Francesco Emiliani e Maurizio Castania – allora, la tempistica potrebbe mutare. Ma sembra esserci ottimismo. Noi eventualmente siamo pronti a chiedere un vertice al ministero”. La base a terra per il gas è la parte più importante del pacchetto di investimenti che la multinazionale ha definito attraverso il protocollo di intesa di quattro anni fa. “Per il resto – continuano i sindacalisti reduci anche da riunioni con la rsu aziendale – gli appalti sono stati assegnati chiavi in mano e quindi c’è un cronoprogramma ben definito”. In programma ci sono anche una ventina di interventi di manutenzione ai pozzi che vanno riattivati e anche in questo caso saranno fondamentali i tempi autorizzativi.

“Come per il collegamento mare-terra, anche per gli altri interventi in programma – aggiungono i sindacalisti – vanno rispettati i tempi di rilascio delle autorizzazioni”. Sembra invece superato il rischio del crollo della produzione. Dai dati emersi, c’è stata una ripresa iniziata già lo scorso settembre. Per mesi, si è temuto che i manager di Enimed potessero decidere di ridurre ai minimi la produzione dei barili, almeno per quanto riguarda il capitolo estrattivo. L’azienda però sembra escludere un piano di ridimensionamento, almeno nel sito locale.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here