Gela. Dopo il blitz delle scorse ore, condotto dai poliziotti
del commissariato, due indagati si sono presentati dal giudice delle indagini preliminari.
Gli interrogatori in carcere. Sono accusati di far parte di una presunta banda, composta da cittadini romeni, attiva nei furti in città. Esercizi commerciali, abitazioni private, chiese ma anche parcometri e biciclette. Erano questi gli obiettivi prediletti dagli indagati, adesso scoperti dai magistrati della procura. Il ventiquattrenne Mihai Hutanu, difeso dall’avvocato Guglielmo Piazza, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Per gli investigatori, sarebbe lui uno dei ladri più attivi dell’intero gruppo scoperto con l’indagine “Ladri di biciclette”. Il giovane è attualmente detenuto nel carcere di Balate. Lunedì, invece, potrebbe essere sentito il trentenne Ciprian Maftei, attualmente recluso nel carcere di Enna. A Caltanissetta, invece, interrogatorio di garanzia per il minorenne arrestato dai poliziotti che, nonostante la giovane età, avrebbe fatto parte della banda.
Difeso dall’avvocato Nicoletta Cauchi, ha ammesso le proprie responsabilità rispetto ai colpi che gli vengono contestati dai pm della procura minorile di Caltanissetta e dai poliziotti. Altri due cittadini romeni, ritenuti responsabili di furti, sarebbero al momento irreperibili. A carico di tutti gli indagati, ci sono soprattutto il contenuto delle intercettazioni telefoniche e i video registrati dai sistemi interni delle attività commerciali prese di mira. Denunciati a piede libero, invece, due gelesi che avrebbero ricettato la refurtiva piazzata dagli indagati. Intanto, i responsabili sindacali del Sap esprimono tutto il loro apprezzamento per il lavoro svolto dai colleghi che hanno bloccato l’attività della banda dei furti. Il segretario provinciale Carmelo Marino mette in risalto soprattutto il ruolo degli agenti della scientifica che sono riusciti a risalire agli autori di un furto scattato in chiesa.